La degustazione degli Spumanti Metodo Classico. Le caratteristiche degli spumanti ottenuti col Metodo Classico offrono una gamma talmente varia di possibilità da rendere difficile ogni tipo di generalizzazione. Basti pensare alle variabili in gioco: dal vitigno (nel più classico dei casi Chardonnay e Pinot nero, ma anche una lunghissima serie di vitigni autoctoni che per acidità e struttura dei mosti si prestano a questo tipo di elaborazione) al tipo di vinificazione del vino base (con o senza passaggi in legno, ad esempio), alla durata della permanenza sui lieviti (da alcuni mesi a molti, lunghissimi anni), all’aggiunta o meno di liqueur al momento dell’imbottigliamento e alla composizione dello stesso. Nello schema che segue faremo riferimento ad uno spumante “ideale” con caratteristiche medie dei prodotti a più larga diffusione, quali ad esempio un Trento DOC o un Franciacorta DOCG nelle versioni meno elaborate ed affinate, presentando sempre i doversi “distinguo” nella varie fasi della degustazione.