L’ampelografia è la scienza che descrive, identifica e classifica le varietà di vite (Vitis vinifera e altre specie del genere Vitis) attraverso lo studio dei caratteri morfologici osservabili della pianta. La codificazione dei descrittori ampelografici ha rappresentato un passo fondamentale per trasformare l’osservazione empirica dei viticoltori in una disciplina scientifica.
Scopo dei descrittori ampelografici
I descrittori ampelografici forniscono un linguaggio standardizzato e condiviso per la descrizione delle varietà di vite. La loro utilità si manifesta in diversi ambiti:
- Identificazione varietale: distinguere con precisione una varietà da un’altra, evitando confusioni dovute a sinonimi e omonimie.
- Catalogazione e conservazione: mantenere un archivio confrontabile del patrimonio viticolo all’interno delle collezioni ampelografiche e delle banche del germoplasma.
- Controllo ufficiale delle denominazioni: le normative su DOC/DOCG e AOC/AOP si basano anche su descrizioni varietali riconosciute.
- Valutazione agronomica ed enologica: la morfologia di foglia, grappolo e acino influisce sulla fotosintesi, sulla produttività, sulla resistenza alle malattie e sulla qualità del vino.
- Supporto alla ricerca: integrare le analisi genetiche con la caratterizzazione fenotipica, collegando dati molecolari e osservazioni di campo.
I descrittori sono dunque uno strumento operativo, che unisce esigenze pratiche e scientifiche nella gestione e nello studio della vite.
Cenni storici
L’osservazione morfologica delle viti è attestata fin dall’antichità, con autori come Columella e Plinio il Vecchio che annotavano le differenze varietali. Tuttavia, la sistematizzazione moderna risale al XIX secolo, con lo sviluppo delle collezioni ampelografiche e la necessità di distinguere le cultivar in seguito alle crisi fitosanitarie (fillossera, oidio, peronospora).
Studiosi come Pierre Viala e Victor Vermorel in Francia, o Giovanni Dalmasso e Giulio Moriondo in Italia, elaborarono manuali e atlanti contenenti descrizioni uniformi. Nel XX secolo l’OIV (Office International de la Vigne et du Vin) ha formalizzato un catalogo internazionale di descrittori, tuttora in uso, che garantisce uniformità metodologica a livello globale.
Descrittori della foglia
La foglia adulta rappresenta uno degli organi più diagnostici. La descrizione deve essere effettuata su foglie ben sviluppate, raccolte a metà del germoglio. I principali parametri sono:
- Dimensione: piccola, media, grande.
- Forma della lamina: orbicolare, pentagonale, reniforme, cuneiforme.
- Grado di dissezione: intera, trilobata, pentalobata, eptalobata.
- Profilo della lamina: piano, ondulato, a coppa, a imbuto.
- Denti del margine: forma (rettilinea, convessa, concava), dimensione e regolarità.
- Seno peziolare: aperto a V, chiuso, a lira, sovrapposto.
- Seni laterali: profondi, medi, superficiali o assenti.
- Colore: verde chiaro o scuro, presenza di antociani sulle nervature.
- Tomentosità: assenza o presenza di peli sulla pagina superiore e inferiore (arachnoide, ragnatelosa, cotonosa, lanuginosa).
Questi caratteri, osservati in combinazione, sono determinanti per distinguere le varietà.
Descrittori del grappolo
Il grappolo, organo fruttifero, viene descritto in fase di maturazione fisiologica. I parametri principali sono:
- Dimensione: molto piccolo, piccolo, medio, grande.
- Compattezza: spargolo (acini distanziati), mediamente compatto, compatto.
- Forma: cilindrica, conica, piramidale, alata (con una o più ali), ramificata.
- Peduncolo: corto, medio o lungo.
- Acinellatura: assente, scarsa o frequente.
- Peso medio: utile a fini comparativi, influenzato anche dalle condizioni di coltivazione.
La forma e la compattezza sono legate non solo alla varietà, ma anche alla predisposizione del grappolo alle malattie e alla qualità delle vinificazioni.
Descrittori degli acini
Gli acini si descrivono valutando forma, colore e consistenza. I descrittori più rilevanti sono:
- Dimensione: molto piccoli, piccoli, medi, grandi.
- Forma: sferica, ellissoidale, ovale, allungata.
- Colore della buccia: verde-giallo, giallo dorato, rosa, rosso, blu, nero, con possibili sfumature intermedie.
- Spessore della buccia: sottile, media, spessa.
- Consistenza della polpa: molle, carnosa, croccante, mucillaginosa.
- Pigmentazione della polpa: assente o presente (uve tintorie).
- Numero di vinaccioli: nullo, basso (1-2), medio (3-4), alto (>4).
Questi descrittori hanno valore classificativo e al tempo stesso forniscono indicazioni sulla vocazione enologica della varietà, distinguendo uve da vino, da tavola o da appassimento.























































