Il Pepella è un vitigno a bacca bianca autoctono della Campania, tipico della Costiera Amalfitana, dove è coltivato da secoli in quantità esigue nei comuni di Tramonti, Ravello e Scala. La sua principale peculiarità risiede nella presenza, all’interno dello stesso grappolo, di acini normali alternati ad acini minuscoli e quasi privi di semi (detti localmente “pepelle”), che danno origine al nome della varietà. Questo fenomeno di acinellatura spontanea è rarissimo nel panorama ampelografico mondiale. Il Pepella è coltivato esclusivamente in Campania, e più precisamente nella zona della Costa d’Amalfi DOC, all’interno delle sottozone Tramonti e Ravello. Viene spesso vinificato in uvaggio con altri vitigni bianchi locali come Fenile, Ginestra e Biancolella, ma alcune cantine lo propongono anche in vinificazioni quasi monovarietali. La superficie vitata è estremamente ridotta (inferiore ai 2 ettari), ma in lieve crescita grazie all’interesse per i vitigni autoctoni e alla tenacia di piccoli produttori locali.
Un tempo diffuso nei pergolati misti della costa, insieme a Ginestra, Fenile, Biancolella e Falanghina, il Pepella ha rischiato di scomparire con l’abbandono della viticoltura eroica amalfitana nel secondo dopoguerra. Solo recentemente è stato oggetto di recupero e valorizzazione da parte di alcuni viticoltori e consorzi, ed è oggi iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite.
Caratteristiche ampelografiche
Il Pepella presenta grappoli piccoli o medi, spargoli, di forma cilindrica o piramidale. La particolarità è data dalla coesistenza nello stesso grappolo di acini normali e acini piccoli e sterili, che lo rendono unico. Gli acini sono di forma sferica, con buccia pruinosa, giallo dorata o verde-ambra. La foglia è media, trilobata, con seni aperti e superficie leggermente bollosa. La vite ha vigoria media e portamento ordinato.
Proprietà agronomiche
Vitigno adattato ai suoli vulcanici, sabbiosi e ricchi di materia organica della Costiera Amalfitana, il Pepella ha buona resistenza alla siccità e sopporta bene i venti salmastri. È adatto ai sistemi di allevamento tradizionali a pergola alta, ma si presta anche a impianti a spalliera. La maturazione è medio-tardiva, con vendemmia tra fine settembre e inizio ottobre.
Resistenze e sensibilità
Il Pepella ha una buona tolleranza alla siccità e alla salinità, ed è abbastanza resistente alla peronospora, ma può essere sensibile all’oidio e al marciume in annate molto piovose. L’alternanza di acini normali e sterili richiede una gestione attenta della potatura e della nutrizione per garantire una maturazione omogenea.
Proprietà enologiche
I mosti da Pepella sono ricchi in profumi, con un tenore zuccherino moderato e buona acidità, il che li rende adatti a vinificazioni fresche e minerali. Il vino ottenuto si presta bene all’affinamento in acciaio o in anfore, dove sviluppa profili aromatici delicati e floreali, con una spiccata impronta territoriale. In blend, apporta freschezza e sapidità, oltre a una nota agrumata e salmastra molto apprezzata.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Pepella
I vini ottenuti da Pepella si presentano con colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli. Il profumo è fine e complesso, con note di fiori bianchi (camomilla, gelsomino), agrumi (cedro, limone), mela verde, erbe aromatiche e un caratteristico sottofondo marino e salmastro. Talvolta emergono anche sentori di pesca bianca, ginestra e note iodate.
In bocca i vini sono snelli, sapidi, freschi, con bassa alcolicità, acidità vibrante e una chiusura minerale e persistente. Si abbinano perfettamente alla cucina mediterranea, ai piatti di pesce della Costiera, ai crostacei, alle verdure di stagione e ai latticini freschi.