Indice dei contenuti

Il corso sul vino di Quattrocalici - Borgogna

Chablis e Grand-Auxerrois

Basse bourgogne; Chablis e Auxerrois

La Basse Bourgogne: Chablis e Auxerrois

Situata nella parte più settentrionale della regione viticola della Borgogna, la Basse-Bourgogne rappresenta un’entità geografica e viticola ben distinta dal cuore della Côte d’Or. È una terra di transizione tra l’Ile-de-France e la grande Borgogna vinicola, incastonata lungo la valle dello Yonne, nei pressi delle città di Chablis, Auxerre e delle loro campagne limitrofe. Il paesaggio è collinare ma non montuoso, punteggiato da pendii esposti, boschi, campi e corsi d’acqua.
Dal punto di vista vitivinicolo, la Basse-Bourgogne si suddivide in due grandi aree: lo Chablisien e l’Auxerrois, ciascuna con una forte identità e una vocazione enologica specifica.
Lo Chablisien ruota attorno al villaggio di Chablis ed è una delle zone più emblematiche al mondo per la produzione di Chardonnay. I vigneti si estendono su pendii prevalentemente esposti a sud-est, lungo affluenti dell’Yonne come il Serein, su suoli risalenti al Giurassico superiore (kimmeridgiano), composti da calcare, marne e fossili marini. L’altitudine media è compresa tra i 150 e i 300 metri s.l.m., e il clima, influenzato dall’oceano Atlantico ma temperato dalla latitudine, è rigido in inverno e soggetto a gelate primaverili, fattore che rende la coltivazione della vite impegnativa ma molto distintiva.
L’Auxerrois, più esteso ma frammentato, comprende diversi villaggi viticoli tra cui Irancy, Chitry, Saint-Bris-le-Vineux, Coulanges-la-Vineuse, Épineuil e Escolives. I suoli sono variabili, ma spesso argilloso-calcarei o marno-calcarei, con stratificazioni sedimentarie risalenti anch’esse al Giurassico. Le esposizioni più favorevoli sono quelle meridionali e sud-occidentali, ma la viticoltura si è estesa anche in zone più fresche, con risultati sorprendenti grazie alla selezione dei vitigni più adatti.

Storia della viticoltura nella regione

La presenza della vite nella Basse-Bourgogne è attestata fin dall’epoca gallo-romana. Tuttavia, è durante il Medioevo che la viticoltura assume un ruolo centrale: le abbazie cistercensi e benedettine, tra cui quella di Pontigny, svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo delle pratiche vitivinicole. Nel XVII e XVIII secolo, il vino dell’Auxerrois godeva di grande prestigio, anche grazie alla facilità di trasporto verso la capitale francese attraverso il fiume Yonne e il canale di Briare. Alla fine del XIX secolo, però, la regione subisce duri colpi: l’arrivo della fillossera, la concorrenza dei vini del sud della Francia (più alcolici, meno costosi, e anch’essi trasportabili via fiume e treno), e infine due guerre mondiali che depauperano la forza lavoro e l’economia agricola. La superficie vitata, che a metà Ottocento superava i 40.000 ettari, si riduce drasticamente. Solo negli anni ’70 del Novecento si assiste a una rinascita, culminata con il riconoscimento di nuove AOC.

Vitigni coltivati nella Basse-Bourgogne

Lo Chardonnay domina incontrastato nella zona di Chablis, dove dà vita a una delle sue espressioni più pure, lineari e minerali. In virtù del clima fresco e del suolo kimmeridgiano, lo Chardonnay assume un profilo aromatico sobrio ma profondissimo, caratterizzato da agrumi, mela verde, pietra bagnata, con una spiccata acidità e una sapidità che ne sostengono la longevità. La fermentazione avviene spesso in acciaio o in vasche di cemento, talvolta in botti grandi non tostate, per non alterare la voce del terroir.
Nell’Auxerrois, il vitigno più diffuso è il Pinot nero, che in queste latitudini fresche matura lentamente, sviluppando profumi sottili di frutti rossi, violetta, spezie e talvolta note minerali. I vini ottenuti sono eleganti, mai troppo concentrati, con tannini fini e acidità vibrante. In alcune denominazioni (Irancy in primis), è autorizzato l’uso del César, vitigno antico e raro, con acini piccoli e bucce spesse, che apporta tannino, colore e struttura, ma richiede attenzione in vinificazione.
Una vera anomalia in Borgogna è la presenza del Sauvignon, autorizzato nella sola denominazione di Saint-Bris, dove si affianca, talvolta, al meno diffuso Sauvignon Gris. Il Sauvignon nella zona assume profili aromatici netti e taglienti, con note di agrumi, sambuco, foglia di pomodoro e una mineralità che ne esalta la freschezza.
Altri vitigni, come l’Aligoté e il Melon de Bourgogne, un tempo più diffusi, oggi sopravvivono solo in piccole parcelle o come componenti marginali di assemblaggi.

I vini e le loro caratteristiche organolettiche

I Chablis Grand Cru rappresentano l’apice espressivo della regione: vini intensi, stratificati, con aromi di scorza di limone, conchiglie, mandorla fresca e una tessitura gustativa tesa e potente, che evolve magnificamente per oltre vent’anni. I Premier Cru offrono una simile eleganza, con maggiore accessibilità. I Chablis villages mostrano note agrumate, floreali, di gesso e una piacevole sapidità, mentre i Petit Chablis, coltivati su altopiani di suolo portlandiano, sono più semplici, freschi e da bere giovani.
I rossi dell’Auxerrois, come quelli di Irancy, si caratterizzano per un profilo olfattivo sobrio ma affascinante, con ciliegia croccante, frutti rossi di bosco, pepe bianco e talvolta una vena ematica o ferrosa. In bocca sono nervosi, agili, ma ben strutturati. Le versioni con percentuale di César guadagnano corpo e longevità.
I Saint-Bris, unici Sauvignon borgognoni, sono vini tesi, aromaticamente intensi ma mai sovraestratti: profumi di pompelmo, pesca bianca, salvia, fiori di sambuco, sorretti da una viva acidità e da un finale leggermente iodato.
I bianchi di Chitry e Coulanges-la-Vineuse mostrano freschezza e immediatezza, con note di mela, pera e fiori bianchi; i rossi sono beverini, fruttati, ideali come vini da bistrot o da consumo quotidiano.

Le Denominazioni di Origine della Basse-Bourgogne

Il sistema delle AOC riconosciute nella Basse-Bourgogne è complesso e articolato, con 6 Appellations comunali, a loro volta declinate in climats e lieux-dits.

Petit Chablis AOC

comprende 2 climats e lieux-dits. Qui si produce Chardonnay, che dà vini di pronta beva, leggeri, freschi, con acidità vivace e note di agrumi, coltivati su suoli portlandiani (più recenti).

Chablis AOC

con i suoi 40 tra climats e lieux-dits riconosciuti come Premiers Crus, tra cui Montée de Tonnerre, Montmains, Fourchaume. Qui il Chardonnay dà vini eleganti e minerali, più profondi di quelli del Petit Chablis. I vigneti si estendono su pendii che insistono su suoli kimmeridgiani.

Chablis Grand Cru AOC

Comprende sette climats posti su un’unica collina (Blanchot, Bougros, Les Clos, Grenouilles, Les Preuses, Valmur, Vaudésir). I Vini Chardonnay sono iconici, longevi, espressione massima del terroir chablisien.

Saint-Bris AOC

con i suoi due climats, è l’unica in Borgogna dove sono autorizzzati il Sauvignon Blanc e Sauvignon Gris, che danno vini aromatici, freschi, erbacei.

Irancy AOC

con ben 67 climats e lieux-dits, vede la coltivazione di Pinot Noir (eventualmente con max 10% di César o Pinot Gris), che qui dà vini rossi eleganti, speziati, talvolta strutturati.

Vézelay AOC

è stata riconosciuta come AOC comunale dal 2017, questa zona attorno all’antica abbazia di Vézelay (e ai villaggi limitrofi) produce bianchi da Chardonnay tesi, floreali, con sentori di biancospino, agrumi e pietra bagnata. Il suolo è argillo-calcareo, il profilo aromatico è simile a quello di Chablis ma con meno austerità.

Bourgogne AOC

viene declinata nella zona in 6 distinte sottozone:
Bourgogne Côte d’Auxerre AOC: Chardonnay e Pinot Noir. La denominazione copre comuni a sud-ovest di Auxerre (per es. Saint-Bris, Irancy, Escolives). I bianchi offrono mineralità sobria, con note di pera e mela verde; i rossi mostrano frutto rosso croccante, acidità marcata e tannini setosi.
Bourgogne Chitry AOC: Chardonnay e Pinot Noir. Vini dalla freschezza diretta, molto apprezzati per il loro equilibrio tra semplicità e tipicità.
Bourgogne Coulanges-la-Vineuse AOC: Pinot Noir e Chardonnay. I rossi sono agili, con frutto rosso evidente, mentre i bianchi sono freschi e leggeri.
Bourgogne Épineuil AOC: Pinot Noir. Situato a est di Tonnerre, offre rossi vivaci, speziati, con buona acidità e note di frutti di bosco.
Bourgogne Côte Saint-Jacques AOC: Pinot Noir. Micro-denominazione situata sulle alture di Joigny, a nord della Basse-Bourgogne, fuori dalle grandi aree viticole. I vini sono leggeri, fruttati, dal profilo rustico ma autentico, una rarità per appassionati di curiosità territoriali.
Bourgogne Tonnerre AOC: Chardonnay. Situata lungo il fiume Armançon, a est di Chablis, questa denominazione offre bianchi freschi, di buona acidità, talvolta con brevi affinamenti in legno neutro. Ricordano i Chablis per mineralità, ma con maggiore rotondità.

Ricordiamo infine la denominazione Crémant de Bourgogne Chatillonnais AOC, a nord-ovest della Côte-d’Or, una delle zone più vocate per il Crémant de Bourgogne, con vini che si distinguono per finezza, freschezza e struttura elegante, prodotti sia come blanc de blancs, blanc de noirs, rosé e millesimati.
Per finire, nell’area della Basse Bourgogne insistono anche 3 IGP, la Coteaux de l’Auxois IGP, la Coteaux de Tannay IGP e la Yonne IGP.

Immagine di Marcello Leder
Marcello Leder

Sommelier AIS, divulgatore nel campo del vino e dell'enogastronomia. Ha fondato nel 2011 il portale Quattrocalici, divenuto punto di riferimento per la cultura del vino in Italia, ed è autore della sua struttura e di tutti i suoi contenuti.

Condividi questo articolo

Il Mondo del Vino

La Geografia del Vino nel Mondo, con le cartine dettagliate delle zone
vinicole dei Paesi produttori, la storia della viticoltura, i vitigni e i vini.