Il Prié rouge è un vitigno autoctono valdostano noto anche col nome di Prëmetta. Si ritiene sia originato da una mutazione del Prié blanc.
Storia e Origini
Le origini del Prié Rouge sono antiche e strettamente legate alla viticoltura valdostana. La prima menzione documentata del Prié Rouge risale a diversi secoli fa, anche se l’esatta datazione del suo arrivo in Valle d’Aosta è incerta. Questo vitigno fa parte della famiglia dei Prié, che comprende anche il Prié Blanc, una varietà a bacca bianca ampiamente coltivata in Valle d’Aosta. Sebbene i due vitigni siano distinti, condividono alcune caratteristiche genetiche, dimostrando una probabile origine comune.
Il Prié Rouge è strettamente legato al contesto alpino, e la sua coltivazione è sempre stata limitata a piccole superfici, data la difficoltà di praticare la viticoltura in questa regione montana. Tradizionalmente utilizzato nella produzione di vini locali da consumare nel contesto familiare, è stato spesso mescolato con altre varietà autoctone. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie al crescente interesse per i vitigni autoctoni e per i vini che esprimono un forte legame con il territorio, il Prié Rouge è stato riscoperto e valorizzato.
Zone di Coltivazione
Attualmente questo vitigno a bacca rosa, dopo aver rischiato l’estinzione, occupa un areale di coltivazione abbastanza ristretto, che si estende da Aosta ad Avise, con una relativa concentrazione nei vecchi vigneti ad Aymavilles. Le vigne sono spesso situate ad altitudini elevate, tra i 700 e i 900 metri sul livello del mare, su terreni terrazzati con forti pendenze. Questo tipo di viticoltura è definita “viticoltura eroica” a causa delle difficoltà logistiche e climatiche che i viticoltori devono affrontare in queste condizioni.
I terreni su cui cresce il Prié Rouge sono di origine morenica, con una prevalenza di sabbia e ghiaia, e garantiscono un buon drenaggio, essenziale per la crescita di viti sane. Il clima alpino è caratterizzato da forti escursioni termiche tra giorno e notte, che favoriscono una lenta e graduale maturazione delle uve, esaltandone l’acidità e il profilo aromatico.
Caratteristiche Ampelografiche
Dal punto di vista ampelografico, il Prié Rouge presenta delle caratteristiche ben riconoscibili. Le foglie sono di medie dimensioni, di forma pentagonale e generalmente trilobate o intere. La superficie della foglia è liscia e glabra, di colore verde brillante.
I grappoli sono piccoli o di medie dimensioni, cilindrici e spesso alati. Gli acini sono medi e rotondi o ovoidali, con una buccia sottile ma ricca di pigmenti, che conferisce al vino un colore rosso rubino brillante, spesso con riflessi violacei. La buccia è anche piuttosto pruinosa, una caratteristica comune nei vitigni coltivati in ambienti montani, che li aiuta a proteggersi dai repentini cambiamenti climatici.
Caratteristiche Agronomiche
Agronomicamente, il Prié Rouge è un vitigno vigoroso ma a bassa resa. La sua crescita è limitata dalle rigide condizioni climatiche della Valle d’Aosta, ma questa limitazione contribuisce a concentrare la qualità nelle uve prodotte. È un vitigno relativamente resistente alle malattie fungine, grazie al clima secco e ventilato delle montagne, anche se può soffrire di peronospora in annate particolarmente umide.
La vendemmia avviene generalmente verso la fine di settembre o l’inizio di ottobre, a seconda delle condizioni climatiche dell’annata. La maturazione delle uve è lenta, favorita dalle fresche temperature notturne e dalla buona esposizione solare durante il giorno, che permette un’ottimale concentrazione di zuccheri e aromi.
Caratteristiche Organolettiche dei Vini
L’acidità del Prié rouge lo rende adatto a produrre spumanti, mentre nei vini fermi, il tannino piuttosto esuberante fa consigliare un sia pur breve affinamento prima del consumo. Alla vista, i vini si presentano con un colore rosso rubino vivo, spesso con riflessi violacei nelle versioni più giovani. Al naso, i vini di Prié Rouge offrono un bouquet aromatico delicato e complesso, con note di frutti di bosco, come lampone, mora e ribes rosso, accompagnate da sentori floreali di viola e fiori alpini. In alcuni casi, si percepiscono anche sfumature di erbe aromatiche e note minerali, che derivano direttamente dall’influenza del suolo montano. Al palato, i vini di Prié Rouge sono leggeri e freschi, con una buona acidità che li rende piacevolmente vivaci e dissetanti. I tannini sono presenti ma molto delicati, conferendo una struttura equilibrata e un finale pulito. Nonostante la leggerezza, questi vini sono complessi e aromaticamente ricchi, rendendoli ideali per un consumo giovane ma con un discreto potenziale di invecchiamento, durante il quale possono sviluppare note più complesse di frutta secca, spezie e cuoio.