Il vitigno Nerello Cappuccio è una delle due varietà di Nerello, diffuse entrambe sia in Sicilia che in Calabria. E’ coltivato soprattutto nella fascia costiera, collinare e pedemontana delle province di Catania e Messina. In Calabria è diffuso nei comprensori vitati di Reggio Calabria e Catanzaro. In Sicilia il Nerello Cappuccio lo si trova soprattutto nella zona Etnea, infatti cresce sulle pendici del vulcano Etna fra i 350 e i 900 metri s.l.m. Il Nerello Cappuccio concorre per circa il 20% all’uvaggio del vino Etna rosso DOC. Il termine Nerello deriva sicuramente dalla intensa colorazione delle uve, mentre “cappuccio” deriva dal caratteristico portamento della pianta coltivata ad alberello. La sua produzione è andata calando anno dopo anno e per un certo periodo se ne è temuta l’estinzione.
Come il Nerello mascalese, con cui concorre alla produzione dell’Etna rosso DOC, anche il Nerello Cappuccio viene raccolto molto tardi, verso la metà del mese di ottobre.
Dal punto di vista ampelografico, il Nerello Cappuccio presenta una foglia medio grande e un grappolo piccolo, compatto, caratterizzato da una forma che ricorda una pigna. L’acino ha una forma regolare, è piccolo e presenta un colore nero-blu e una buccia spessa ricoperta di pruina. La polpa è succosa, mediamente dolce con qualche punta acidula. Il Nerello Cappuccio ha buona vigoria e resiste sia alle condizioni atmosferiche avverse sia alle infezioni parassitarie che possono compromettere lo stato di salute dell’intera pianta. Dal Nerello Cappuccio si ottiene un vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee. Il profumo è intenso e fruttato, con note eteree se sottoposto ad invecchiamento. Il sapore è pieno, dotato di adeguate note di tannicità e grande persistenza aromatica.