La degustazione del Barbaresco. Il Barbaresco è una delle espressioni più famose e quotate del Nebbiolo. Questo vino viene prodotto in una piccola zona collocata all’estremità nord ovest del triangolo del Nebbiolo piemontese, nei tre comuni che la contraddistinguono: Barbaresco, Trieso e Neive. Come nel caso del Barolo, anche per il Barbaresco è stato fatto un lavoro di mappatura dei migliori cru (in piemontese sono chiamati sorì, che significa “esposto al sole”). Le cosiddette “menzioni geografiche aggiuntive” del disciplinare si presentano come vigneti di particolare pregio che hanno dimostrato di saper dare dei vini eccezionali. Alcuni tra i sorì più famosi sono Rabajà, Asili, Martinenga, Sorì Tildin, Sorì San Lorenzo, Costa Russi, Pajorè e Roncagliette. Rispetto al Barolo, le vigne si trovano ad una altitudine più bassa e la temperatura media leggermente più alta anticipa la maturazione zuccherina, per cui le uve del Barbaresco hanno meno tempo a disposizione per sviluppare la maturazione polifenolica. La minore concentrazione dei mosti consente un periodo di maturazione più breve per i vini. Comunque, il Barbaresco deve affinare per 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di rovere. Il Barbaresco riserva deve affinare per 48 mesi.