Il Pelaverga è un vitigno a bacca nera originario del Piemonte, dove è coltivato in due varietà distinte: il Pelaverga piccolo, diffuso quasi esclusivamente nel comune di Verduno (Cuneo), e il Pelaverga grosso, coltivato storicamente nel Canavese e nel Saluzzese. Nonostante la loro parentela genetica non sia del tutto chiarita, è il Pelaverga piccolo – conosciuto semplicemente come Pelaverga a Verduno – a essere oggi al centro di un processo di valorizzazione enologica, con risultati sorprendenti per finezza, tipicità e originalità.
Citato già nel Seicento e presente in vigna da secoli, fu sul finire del XX secolo che, grazie a un piccolo gruppo di produttori, il Pelaverga di Verduno tornò protagonista, fino a ottenere nel 1995 la DOC Verduno Pelaverga, oggi una delle più intriganti denominazioni “di nicchia” del Piemonte vitivinicolo.
In Italia, il Pelaverga piccolo è coltivato quasi esclusivamente nella zona di Verduno, in provincia di Cuneo, dove ha trovato condizioni pedoclimatiche ideali e un forte radicamento culturale. Entra nella composizione della DOC Verduno Pelaverga, che prevede vinificazione in purezza e una resa contenuta. Il Pelaverga grosso, pur geneticamente distinto, è autorizzato in alcune denominazioni minori del Torinese e del Cuneese (come la DOC Colline Saluzzesi), ma resta molto meno diffuso. Complessivamente, la superficie vitata del Pelaverga è molto limitata, ma in costante crescita per il successo che i suoi vini stanno riscuotendo.
Caratteristiche ampelografiche
Il Pelaverga piccolo presenta grappoli piccoli o medi, compatti, di forma cilindrica o conica. Gli acini sono piccoli, sferici, con buccia pruinosa, di colore blu-violaceo intenso. La foglia è media, trilobata o pentalobata, con seni profondi e margini dentati. La pianta ha portamento eretto e una vegetazione ordinata, con internodi regolari.
Proprietà agronomiche
Vitigno di media vigoria, con buona fertilità e produzione regolare, il Pelaverga è adatto alla coltivazione in collina, su suoli calcareo-argillosi o sabbiosi ben drenati. Ha epoca di germogliamento media e maturazione precoce o media, con vendemmia spesso nella prima metà di settembre. Predilige climi temperati, con buone escursioni termiche, e si adatta bene sia alla coltivazione tradizionale che alle moderne potature a guyot.
Resistenze e sensibilità
Il vitigno mostra una buona resistenza alla siccità e una moderata tolleranza all’oidio, ma può essere sensibile alla botrite in caso di piogge intense durante la fase di maturazione. La compattezza del grappolo richiede una gestione attenta della chioma per prevenire i marciumi. Nonostante la sua delicatezza agronomica, è un vitigno relativamente equilibrato in campo.
Proprietà enologiche
Dal punto di vista enologico, il Pelaverga dà vini profumati, di media struttura, con tannini delicati e una profilo aromatico molto distintivo. Il mosto ha colorazione non intensa, ma si caratterizza per un’aromaticità speziata naturale, che lo rende unico tra i vitigni piemontesi. La vinificazione in purezza avviene solitamente in acciaio o in contenitori neutri, per preservarne le note varietali fresche e fragranti. Alcune versioni, più strutturate, possono prevedere un breve affinamento in legno.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Pelaverga
I vini da Pelaverga piccolo si presentano con colore rosso rubino tenue, talvolta trasparente, e profumi intensi e originali: dominano le note di pepe bianco, fragola selvatica, ciliegia, rosa e viola, con cenni erbacei e agrumati. Il corredo aromatico è sorprendentemente piccante e floreale, elegante e riconoscibile anche alla cieca.
In bocca sono snelli, freschi, piacevolmente sapidi, con una trama tannica fine, bassa alcolicità e ottima bevibilità. Il finale è lungo e speziato, spesso con ritorni pepati e fruttati. Sono vini che esaltano la cucina piemontese più delicata, ma che si abbinano anche con piatti vegetariani, formaggi freschi, salumi delicati e piatti etnici leggeri.