GUIDA ALLA DEGUSTAZIONE DEI VINI ITALIANI – Quattrocalici

Barbaresco: La Degustazione

La degustazione del vino Barbaresco

La degustazione del Barbaresco. Il Barbaresco è una delle espressioni più famose e quotate del Nebbiolo. Questo vino viene prodotto in una piccola zona collocata all’estremità nord ovest del triangolo del Nebbiolo piemontese, nei tre comuni che la contraddistinguono: Barbaresco, Trieso e Neive. Come nel caso del Barolo, anche per il Barbaresco è stato fatto un lavoro di mappatura dei migliori cru (in piemontese sono chiamati sorì, che significa “esposto al sole”).  Le cosiddette “menzioni geografiche aggiuntive” del disciplinare si presentano come vigneti di particolare pregio che hanno dimostrato di saper dare dei vini eccezionali. Alcuni tra i sorì più famosi sono Rabajà, Asili, Martinenga, Sorì Tildin, Sorì San Lorenzo, Costa Russi, Pajorè e Roncagliette. Rispetto al Barolo, le vigne si trovano ad una altitudine più bassa e la temperatura media leggermente più alta anticipa la maturazione zuccherina, per cui le uve del Barbaresco hanno meno tempo a disposizione per sviluppare la maturazione polifenolica. La minore concentrazione dei mosti consente un periodo di maturazione più breve per i vini. Comunque, il Barbaresco deve affinare per 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di rovere. Il Barbaresco riserva deve affinare per 48 mesi.

Le caratteristiche enologiche del vino Barbaresco

Il Barbaresco è un grande vino, di struttura importante e in molti casi arriva a presentarsi dopo un lungo affinamento. Ci aspettiamo allora un colore caratteristico di un vino maturo, note olfattive ampie e complesse, una struttura che confermi le sensazioni visive e olfattive, una persistenza lunga e costante. La finezza e l’armonia ai massimi livelli completano il quadro degustativo. Nel Barbaresco la carica polifenolica è massiccia, ed anche se la sua struttura non arriva ai livelli di quella del Barolo, i profumi che regala sono altrettanto unici ed affascinanti.

 

Colorerosso
Tipo vinoVino fermo
Strutturadi corpo
Qualitàarmonico, eccellente
Temperatura di servizio18-20°C
Bicchierebicchiere da vino rosso strutturato

Tutti i vini della categoria Barbaresco

nella Guida Quattrocalici

Barbaresco: Guida alla degustazione

Per la degustazione è consigliabile l’apertura della bottiglia di Barbaresco almeno un’ora prima, fino anche a diverse ore in caso di un vino di lungo affinamento o che abbia trascorso un lungo periodo in cantina. In quest’ultimo caso si consiglia di verticalizzare la bottiglia almeno un giorno prima della degustazione. Utilizzate sempre un calice di grandi dimensioni e a luce ampia per permettere la diffusione dei profumi. La Temperatura di degustazione ideale è di 18-20°C.

degustazione barbaresco servizio

Barbaresco: Esame visivo

Il Barbaresco è un vino rosso austero, dal colore rosso rubino quando giovane, ma che tende al granato con l’invecchiamento. Il Barbaresco si riconosce per la sua trasparenza e la limpidezza cristallina, caratteristica del vitigno col quale si produce, il Nebbiolo, che dà sempre ai vini colorazioni piuttosto scariche.

degustazione barbaresco visivo

I descrittori per l'esame visivo del vino Barbaresco:

Vino rosso granato. Tutti i termini per il colore dei vini

Il rosso granato è un rosso molto scuro, con tonalità quasi marroncine. Come colore puro (cioè non come riflesso) è presente quasi esclusivamente per vini rossi molto corposi, strutturati e sottoposti a lunghi anni di affinamento in legno.

Vino consistente. Tutti i termini per la consistenza del vino

Consistente è un vino che manifesta una discreta resistenza alla rotazione nel bicchiere, che una volta fermata, dà origine ad una serie di archetti ben marcati sulla superficie del vetro. Indica buona struttura nel vino, un vino concentrato con una quantità di estratti superiore alla media.

Barbaresco: Esame olfattivo

Il profilo olfattivo del Barbaresco è ampio e complesso, caratterizzato dalla grandissima eleganza, con una finezza di aromi e un fascino etereo e terroso che rendono il Nebbiolo uno dei vitigni più amati al mondo. Nelle migliori espressioni ci aspettiamo un vino floreale, con note di rosa e viola ma anche fruttato. Il Barbaresco non è un vino muscoloso. Le note fruttate sanno di frutta sotto spirito, lamponi, con note di fragoline di bosco e confettura di ciliegia. Non è nemmeno un vino opulento e avvolgente e seduce proprio con il suo sottofondo di fine mineralità. Con gli anni sviluppa profumi terziari che sanno di tartufo, di foglie, di radici e catrame.

degustazione barbaresco olfattivo

I descrittori per l'esame olfattivo del vino Barbaresco:

Vino complesso.

Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "complesso" un vino che presenta molteplici riconoscimenti olfattivi e la cui complessità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. La complessità nei profumi è anche una caratteristica varietale, ossia legata ai vitigni utilizzati nella vinificazione. In generale possiamo comunque aspettarci un vino giovane o maturo, che abbia fatto un discreto periodo di affinamento in botte o bottiglia.

Tutti i termini per la Intensità Olfattiva dei Vini

Vino intenso. Nell'ambito della degustazione olfattiva, si definisce "intenso" un vino la cui intensità olfattiva risulti in linea con le aspettative presentate dal vino in esame anche in riferimento alla tipologia di appartenenza. Varietà del vitigno e tipologia di vinificazione e  aturazione/affinamento influiscono grandemente sull’intensità olfattiva di un vino, comunque possiamo dire che in generale i vini intensi provengono da vigneti a rese medio basse e sono sottoposti a processi di vinificazione di buon livello qualitativo.

Vino floreale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino floreale. Le note floreali sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di fiori bianchi sono presenti nei vini bianchi, profumi di fiori rossi nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano il fiore appena sbocciato, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente profumi di fiori secchi o appassiti.

Vino fruttato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino fruttato. Le note fruttate sono tra le più comuni, presenti in moltissimi vini, sia bianchi che rossi o rosati. Sono di origine quasi sempre fermentativa, anche se possono essere legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni. In genere, profumi di frutta bianca sono presenti nei vini bianchi, profumi di frutta rossa nei vini rossi e così via. Nei vini giovani i profumi ricordano la frutta fresca, nei vini sottoposti a lunghe maturazioni troveremo più facilmente note di confettura o di frutta secca, nei vini fortificati note di frutta sotto spirito.

Vino minerale. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino minerale. Le note minerali sono abbastanza diffuse, soprattutto in determinate categorie di vini bianchi. La loro origine è soprattutto primaria, ossia determinata dal vitigno, ma spesso deriva anche da condizioni legate a particolari ambienti pedoclimatici, come suoli vulcanici, o vicinanza al mare che porta a particolari condizioni di salinità nel frutto, che si trasmettono poi anche al vino. Alcuni esempi sono alcuni Sauvignon della zona di Terlano, in Alto Adige, o della Loira in Francia, i Riesling Alsaziani o della Renania, acluni Nero d'Avola in Sicilia.

Vino speziato. La Descrizione dei Profumi nel Vino.

Vino speziato. Le note speziate sono piuttosto diffuse in quei vini, sia bianchi che rossi o rosati, che sono stati sottoposti a periodi di maturazione più o meno lunghi, soprattutto in legno. Sono dunque di origine quasi sempre terziaria, anche se possono essere in alcuni casi legate a marcatori caratteristici di determinati vitigni.

Barbaresco: Riconoscimenti olfattivi

Barbaresco: Esame gustativo

Il Barbaresco si presenta al palato con calore, tannino spesso marcato come segnale di gioventù, note di sapidità ed acidità. L’estratto e la carica polifenolica sono quelle di un vino consistente e si traducono in una profondità aromatica che prelude ad una lunghissima persistenza. I tannini vigorosi al palato richiamano sapori di rabarbaro, liquirizia, china ed erbe alpine, che in molti casi fanno da contraltare alle sensazioni retrolfattive sempre presenti, che chiudono in un finale di delicata persistenza.

degustazione barbaresco gustativo

I descrittori per l'esame gustativo del vino Barbaresco:

Tutti i termini per la Scala di Alcolicità dei Vini

Vino "caldo". Quando nel vino la percezione alcolica è piuttosto netta, come ad esempio avviene per i vini con gradazione alcolica di 13-14° in volume, il vino in questione viene definito caldo. Questi vini per essere anche equilibrati, devono avere un corpo e una struttura in grado di supportarne il tenore alcolico.

Vino di corpo o corposo

Si dice "di corpo" o "mediamente strutturato" o "corposo" un vino con un buon contenuto di sostanze estrattive. Parliamo quindi di un vino ottenuto da uve mature, ricche di zuccheri e di sostanze complementari. In termini di analisi si può far riferimento a vini il cui estratto secco sia compreso indicativamente tra i 29 e 44 g/l e il cui contenuto in alcol  tra i 13 e i 14° in volume.

Vino tannico

Si dice tannico un vino che presenta al palato una decisa sensazione di astringenza, che si manifesta come secchezza o ruvidezza a livello dello stesso palato o delle gengive. In molti casi la marcata tannicità è da ricondursi al vitigno di partenza e alla precocità della degustazione, prima della fine del periodo ottimale di maturazione o affinamento. In questo senso, il vino potrebbe migliorare, diventando più "rotondo" se lasciato affinare ulteriormente in cantina.
Tutti i termini della scala di persistenza del vino.
Vino persistente. Per "persistente" si intende un vino il cui ricordo sensoriale dopo la deglutizione ha una durata più che sufficiente. Convenzionalmente, si indica come "persistente" un vino la cui persistenza è compresa tra i 6 e gli 8 secondi. In genere, i vini persistenti sono vini complessi, strutturati e solitamente sottoposti ad un periodo di maturazione/affinamento piuttosto rilevante.

Barbaresco: Abbinamento con il cibo

Il Barbaresco dà il suo massimo con piatti di selvaggina, come lo stufato di capriolo, le quaglie arrosto o in tegame, la faraona arrosto. Più importante è il vino, più sarà in grado di reggere sapori e sensazioni decise e marcate. Per tradizione, il Barbaresco è ideale con i piatti a base di tartufo. E’ anche un grande vino da meditazione.

degustazione barbaresco abbinamenti

I tipi di portata in abbinamento per il vino Barbaresco: