Giuseppe di Rovasenda dei Conti di Melle nacque a Verzuolo il 4 giugno del 1824 e proveniva da una nobile e antica famiglia piemontese. All’età di sedici anni intraprese studi legali per imboccare poi la carriera diplomatica. Presto, però, abbandonò quest’attività per dedicarsi completamente all’agricoltura, maturando un profondo interesse per la viticoltura, iniziando gli studi nel 1860 a Sciolze (piccolo paese della provincia di Torino) presso la villa di uno zio, per poi continuarli e approfondirli a Verzuolo nelle proprietà della madre.
I suoi studi erano condotti letteralmente “sul campo” nel senso che, anno dopo anno, iniziò al coltivare tutti i vitigni del Piemonte, aggiungendovi progressivamente quelli di tutto il resto d’Italia e in seguito anche le varietà coltivate in Francia, Germania e Spagna.

Uomo austero e di tempra eccezionale, si spense a Verzuolo nella notte tra il 6 e 7 dicembre del 1913. Qualche anno prima, al fine di evitare che il suo monumentale lavoro andasse perduto, donò l’intera collezione di studi alla Reale Scuola di Viticultura e di Enologia di Alba.



















