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I Vitigni della Sardegna

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I vitigni autoctoni della Sardegna costituiscono un ricco patrimonio di biodiversità. La coltivazione dei vitigni a bacca bianca è concentrata nella parte centrale e settentrionale della Sardegna, mentre i vitigni a bacca nera sono maggiormente diffusi nella parte meridionale della Sardegna. I principali vitigni a bacca bianca della Sardegna sono la Malvasia Bianca, la Malvasia di Sardegna, il Nasco, il Nuragus, il Semidano, il Torbato, il Vermentino e la Vernaccia di Oristano, mentre fra i vitigni a bacca nera coltivati in Sardegna si ricordano il Bovale, il Caddiu, il Cagnulari, il Cannonau, il Carignano, il Girò, il Monica e la Nieddera.

Dopo di essi vengono i molti vitigni autoctoni minori della Sardegna, alcuni dei quali arrivati a seguito delle popolazioni che in epoche diverse hanno invaso l’isola. I loro vini sono originali e spesso difficili da reperire sul continente. Il primo vitigno non autoctono è il Sangiovese, con quasi 600 ha, seguito dal Moscato bianco, con 160 ha.

In Sardegna vengono anche coltivati numerosi vitigni internazionali, solitamente utilizzati nella produzione di vini in assemblaggio a quelli locali. Il primo di essi è il Cabernet Sauvignon, seguito dallo Syrah, dal Carmenère e dallo Chardonnay, tutti però con superficie coltivata inferiore all’1% del totale.

I Vitigni della Sardegna in cifre

Tutti i Vitigni della Sardegna

Riportimo l'elenco dei vitigni che compaiono nei disciplinari delle denominazioni di origine della regione Vitigni e il link alle pagine dedicate nella Guida ai Vitigni d'Italia di Quattrocalici.

La Guida Vini di Quattrocalici