Il vitigno Caricagiola è un vitigno a bacca nera diffuso in Sardegna e ne è probabilmente anche originario, in particolare dalla zona della Gallura. La prima citazione certa della Caricagiola è riferita alla Corsica, anche se viene riportata la Sardegna come luogo di origine. Nello stesso periodo viene anche riportata la presenza della Carcangliola sull’isola della Maddalena. La sua somiglianza con il Vermentino nero potrebbe però anche far pensare ad una provenienza ligure e un’altra ipotesi è che derivi dal Mourvèdre Nero o Bonvendro del Portogallo meridionale, a sua volta un biotipo particolare del Mourvèdre coltivato nella Francia meridionale e in spagna. La Caricagiola è presente in quasi tutte le IGT dell’Isola, ma non compare in nessuna denominazione DOP.
La Caricagiola è un vitigno molto produttivo, infatti Caricagiola significa “che carica molto”, cioè che porta molti grappoli, “Carcaghjolu nero” significa “nero che dà molta uva”. Dal punto di vista ampelografico, il Caricagiola presenta foglia grande, pentagonale e pentalobata. Il suo grappolo è medio, conico o cilindrico, a volte alato, semiserrato. L’acino è medio, di forma sub-ovale con buccia ricoperta di abbondante pruina, spessa e consistente, di colore nero violaceo. Dal punto di vista colturale il Caricagiola ha produzione abbondante e costante, predilige terreni sciolti, siliceo-argillosi e clima caldo, anche se ha buone capacità di adattamento. Resiste abbastanza bene ai principali agenti parassitari e alle avversità climatiche, ma è particolarmente sensibile al marciume acido.