Durante il Medioevo e l’età moderna il vitigno conosce un’ampia diffusione nell’entroterra siciliano, soprattutto nelle aree collinari e pedemontane vocate alla cerealicoltura e alla viticoltura mista. È stato per secoli uno dei pilastri della produzione enologica contadina, impiegato tanto in uvaggi tradizionali quanto nella produzione di vini secchi, passiti e ossidativi.
La modernizzazione della viticoltura siciliana, tra XX e XXI secolo, ha rinnovato l’interesse verso il Grecanico Dorato, oggi considerato uno dei vitigni autoctoni più rappresentativi dell’isola, prezioso per la sua freschezza, la sua buona acidità naturale e la sua adattabilità ai climi caldi.
Zone di coltivazione
Il Grecanico Dorato è coltivato in tutta la Sicilia, con particolare concentrazione nelle province occidentali (Trapani, Palermo), in quelle centro-orientali (Agrigento, Caltanissetta, Enna) e nelle aree pedemontane dell’Etna e dei Monti Iblei.
I suoli più favorevoli includono terreni vulcanici, argillosi, calcarei o sabbiosi, spesso poveri ma ben drenati. Il clima caldo e secco dell’isola, mitigato dalle brezze marine e dalle altitudini delle zone interne, favorisce maturazioni lente e complete mantenendo una buona acidità.
Fuori dalla Sicilia la presenza è marginale e confinata a collezioni ampelografiche o a piccoli vigneti sperimentali.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Grecanico Dorato presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, trilobate o pentalobate, con lembo medio-spesso e dentatura regolare.
Il grappolo è medio o grande, con forma cilindrico-conica, spesso alata e tendenzialmente spargola. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia sottile ma resistente, di colore giallo-verde che tende al dorato con la maturazione. La polpa è succosa, con sapore neutro ma fresco e buona dotazione acida.
La maturazione avviene in epoca medio-tardiva, tra fine settembre e inizio ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Grecanico Dorato è un vitigno robusto e adattabile, perfettamente acclimatato ai climi caldi e aridi dell’isola. Mostra buona resistenza alla siccità, comporta bene gli stress idrici estivi e si adatta a terreni poveri. È inoltre moderatamente resistente alle principali malattie crittogamiche, anche se può essere sensibile alla botrite in condizioni di forte umidità.
Le rese sono generalmente elevate e devono essere gestite tramite potature e diradamenti per ottenere vini di maggiore concentrazione. Le forme di allevamento più diffuse sono l’alberello siciliano tradizionale, il cordone speronato e il guyot, in funzione delle condizioni pedoclimatiche e delle esigenze produttive.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Grecanico Dorato producono mosti con buona acidità, profilo aromatico discreto e moderato contenuto zuccherino. La vinificazione avviene prevalentemente in acciaio, con fermentazioni a basse temperature per preservare freschezza e fragranza.
Il vitigno è versatile: può dare vini secchi lineari e minerali, versioni più morbide e fruttate, e persino interpretazioni più strutturate con brevi macerazioni sulle bucce. In alcune aree è ancora utilizzato per vini passiti e ossidativi, secondo la tradizione agricola siciliana.
Aromaticamente offre note di agrumi, mela, mandorla fresca, fiori bianchi e leggere sensazioni erbacee.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Grecanico Dorato presentano colore giallo paglierino chiaro con riflessi verdolini o dorati. Al naso si esprimono con profumi di agrumi, fiori bianchi, erbe mediterranee e a volte leggere tonalità minerali o mandorlate.
Al palato sono freschi, agili e scorrevoli, con acidità viva, sensazione minerale e buona bevibilità. Le versioni più strutturate possono mostrare maggiore densità e complessità, mentre i passiti offrono note di frutta candita, miele e spezie.
