Il vitigno Asprinio, noto anche col nome di Ragusano, è diffuso in Campania, soprattutto nel Casertano e nel Napoletano. Le sue antichissime origini lo identificano come autoctono di questa zona: sembra infatti che derivi da antichi vitigni selvatici addomesticati dagli Etruschi, ed anche l’antico sistema di allevamento, ad alberata viva con viti maritate ad olmi o pioppi, sembra derivare da quei tempi antichi. La sua caratteristica di essere stato coltivato soprattutto in terreni sabbiosi lo ha protetto in parte dall’azione della fillossera e spesso ancor oggi si trovano coltivazioni di Aprinio allevate su piede franco. La sua spiccata acidità lo rende adatto alla spumantizzazione. Questo vitigno è alla base per la produzione del vino Asprinio di Aversa DOC.
L’Asprinio è un vitigno antico come il metodo di coltivazione della vite in queste terre, l’alberata aversana di origine etrusca. Infatti gli antichi Greci erano soliti coltivare la vite ad alberello, mentre gli Etruschi sfruttavano la caratteristica di pianta rampicante della vitis vinifera appoggiandola agli alberi, che fungevano così da sostegno naturale. Ancora oggi nelle campagne di Aversa si possono ammirare alcune di queste vigne, “maritate” ai pioppi che arrivano fino a 15/20 metri d’altezza. Queste vigne conservano la secolare memoria della coltivazione dell’uva da parte delle popolazioni etrusche, a volte ancora a piede franco, a formare filari con alte barriere verdi colme di grappoli. La vendemmia viene effettuata con lunghe scale appoggiate agli alberi, un lavoro che richiede grande maestria ed equilibrio.