Il Francavidda viene considerato un vitigno minore a bacca bianca della Puglia. Viene coltivato principalmente nella zona di Francavilla Fontana, da cui probabilmente prende il nome, e ad Ostuni, in provincia di Brindisi. Si conosce poco dell’origine del Francavidda, tranne che la sua presenza nel territorio Brindisano viene registrata sin da epoche remote. La sua diffusione è così ristretta a causa della sensibilità del vitigno alle gelate primaverili, all’oidio e alla peronospora. Lo si può trovare allevato nelle forme tradizionali della zona, a tendone o ad alberello. Il Francavidda predilige terreni argillosi-calcarei con buona esposizione solare, ha buona vigoria e un abbondante e regolare produttività. Il grappolo del Francavidda è di dimensioni medie, piuttosto compatto, piramidale. Il suo acino è medio, sferico, con buccia pruinosa, spessa, di colore bianco-verdastro.
Il Francavidda viene vinificato quasi sempre in uvaggio con l’Impigno, il Bianco d’Alessano e la Verdeca. Il vino del Francavidda vinificato in purezza, cosa che raramente accade, ha colore giallo paglierino con riflessi verdolini e note olfattive floreali ed erbacee. E’ un vino fine, moderatamente consistente, poco alcolico al palato, sapido e morbido. E’ un vino bianco da tutto pasto che si abbina bene con primi piatti e secondi di pesce, a piatti con sughi leggeri, a carni bianche o formaggi giovani.