Il vitigno Catarratto è un’uva coltivata da secoli in Sicilia e la sua origine si perde nella notte dei tempi, essendo tra i più antichi dell’isola. Le prime testimonianze scritte sono del 1696, ma si dovette si deve arrivare al 1970 per avere una distinzione di ben quattro diverse varietà di Catarratto: il Catarratto comune, il Catarratto lucido spargolo, il Catarratto lucido serrato e il Catarratto lucidissimo o extra lucido. Di fatto, solo due varietà sono catalogate ufficialmente, il Catarratto bianco comune ed il Catarratto bianco lucido. Nelle sue versioni, il Catarratto oggi rappresenta oltre il 30% (ca. 30 mila ettari) del vigneto della Sicilia, rientra nella base ampelografica di numerosi vini DOP (es. Sicilia, Alcamo, Marsala …) e IGP ed è tra i vitigni più coltivati in Italia.
Il Catarratto bianco lucido ha caratteri di vigoria, di produttività e di allevamento simili al “bianco comune”. Presenta un grappolo mediamente grosso, lungo, alato, cilindro-comico, compatto con acino da medio-piccolo a medio, poco pruinoso, sferoide o ellittico di colore verde grigio, con sfumature dorate nella parte esposta al sole. Vinificato in purezza, il Catarratto bianco lucido ha un colore giallo paglierino che tende al dorato. Al naso è fruttato e leggermente floreale, con profumi di caprifoglio e agrumi, limone in particolare, su un fondo di erbe aromatiche. Al palato è molto alcolico e strutturato, il suo sapore risulta non particolarmente incisivo, pur presentando notevole freschezza e una certa acidità.