Dal punto di vista storico e culturale, l’Aglianicone è espressione autentica dell’identità rurale del Cilento, territorio di transizione tra Campania e Basilicata, dove la viticoltura ha mantenuto tratti arcaici e legami forti con la cultura contadina. Tradizionalmente impiegato in assemblaggio con altre varietà locali, come il Piedirosso e il Guarnaccia, il vitigno ha recentemente conosciuto una riscoperta come interprete di vini monovarietali capaci di raccontare l’anima aspra e solare dell’Appennino campano-lucano. Il suo valore enologico risiede nella capacità di conciliare rusticità e freschezza, offrendo vini dal profilo sincero, territorialmente riconoscibile e dotato di buona struttura. La riscoperta dell’Aglianicone s’inserisce in un più ampio movimento di rivalutazione delle varietà minori del Mezzogiorno, in grado di arricchire la biodiversità e di restituire voce ai paesaggi viticoli interni del Sud.
Zone di coltivazione
L’Aglianicone è coltivato principalmente nella provincia di Salerno, con particolare concentrazione nell’area del Cilento e del Vallo di Diano, dove compare anche all’interno della denominazione Cilento DOC. È inoltre presente, in piccole quantità, nelle zone collinari del Beneventano e in Basilicata, soprattutto nel Vulture e nel Materano, come vitigno complementare. Le altitudini di coltivazione variano generalmente tra i 200 e i 500 metri sul livello del mare, su terreni argillosi-calcarei di origine marnosa o alluvionale. Il clima è tipicamente mediterraneo, con estati calde e ventilate e inverni miti, ma le escursioni termiche tra giorno e notte permettono una maturazione equilibrata delle uve. In passato l’Aglianicone era diffuso anche in alcune aree della Puglia settentrionale, ma la progressiva sostituzione con varietà più produttive ne ha ridotto la presenza a nuclei residuali.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Aglianicone mostra buona vigoria e portamento semi-eretto, con tralci robusti e legnosi. Le foglie sono grandi, orbicolari, generalmente trilobate o pentalobate, con lembo verde intenso e superficie piana. Il grappolo è grande, piramidale, spesso alato e compatto; gli acini sono di media grandezza, sferici, con buccia consistente, pruinosa e di colore blu-nero. La maturazione è tardiva, avvenendo generalmente tra la seconda e la terza decade di ottobre. Rispetto all’Aglianico, l’Aglianicone presenta una buccia leggermente più sottile, una minore concentrazione di antociani e un contenuto zuccherino mediamente più alto, che si traduce in vini meno tannici ma più morbidi e fruttati. Le caratteristiche morfologiche lo rendono riconoscibile anche in vigna, dove le piante si distinguono per la maggiore produttività e la precoce lignificazione dei tralci.
Caratteristiche colturali e agronomiche
L’Aglianicone è un vitigno di elevata produttività, che necessita di una gestione agronomica rigorosa per contenere le rese e migliorare la qualità delle uve. È adatto a terreni calcareo-argillosi ben drenati e a esposizioni soleggiate, dove può sviluppare aromi complessi e tannini equilibrati. Resiste bene alla siccità e al caldo estivo, grazie all’apparato radicale profondo, ma teme gli eccessi di umidità e la compattezza dei grappoli può favorire l’insorgenza di botrite in annate umide. È mediamente sensibile all’oidio e alla peronospora. Le forme di allevamento più diffuse sono il cordone speronato e il guyot basso, con potature corte per bilanciare vigoria e produttività. L’Aglianicone matura tardi, ma la maturazione fenolica completa si raggiunge facilmente nelle annate calde del Sud Italia, garantendo una buona stabilità cromatica e aromatica dei mosti.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Aglianicone si distinguono per un contenuto medio di polifenoli e un buon equilibrio tra zuccheri e acidità. Le vinificazioni più tradizionali prevedono macerazioni di media durata, volte a estrarre colore e aromi senza eccessiva astringenza. I vini risultanti sono di colore rubino brillante, con buona limpidezza e profumo di frutti rossi maturi, spezie dolci e leggere note floreali. La morbidezza tannica e l’acidità equilibrata rendono l’Aglianicone adatto sia alla produzione di vini giovani, fragranti e immediati, sia di versioni più strutturate, eventualmente affinate in legno per brevi periodi. In assemblaggio, il vitigno apporta rotondità e volume, smussando i tannini di varietà più rigide come l’Aglianico o il Piedirosso. Le moderne pratiche enologiche, orientate alla valorizzazione del frutto e alla precisione aromatica, hanno permesso di ottenere vini di sorprendente eleganza e finezza.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Aglianicone presentano un colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei in gioventù e granati con l’evoluzione. Al naso offrono profumi di ciliegia, prugna, fragoline di bosco e violetta, arricchiti da toni di spezie dolci e leggere sfumature balsamiche. Al palato si rivelano equilibrati, di corpo medio, con tannini morbidi e acidità ben integrata. Le versioni giovani mostrano freschezza e bevibilità, mentre quelle affinate in legno acquistano complessità e sfumature di cacao, vaniglia e tabacco dolce. L’Aglianicone si distingue per la piacevolezza immediata e la versatilità gastronomica, adattandosi tanto a primi piatti strutturati quanto a carni rosse, selvaggina leggera e formaggi di media stagionatura. Nelle migliori espressioni, riesce a coniugare calore mediterraneo, eleganza e una sorprendente capacità di equilibrio, rivelando la sua identità di grande rosso campano “gentile”.
