Il vitigno Nascetta è un autoctono dell’Albese, coltivato sulle Langhe, nelle colline tra Barolo e Novello. Il Rovasenda, la cita nel suo “Saggio di un’ampelografia universale” del 1877 e la descrive come “uva delicatissima e vino squisito”. All’epoca, oltre alla vinificazione in uvaggio, quest’uva veniva sicuramente utilizzata per il consumo da tavola. Nel tempo però questo vitigno è passato in secondo piano ed oggi, purtroppo, la Nascetta è coltivata esclusivamente nel comune di Novello e per di più in modo molto limitato. Nascetta, Anascetta o Nas-cëtta, sono i nomi che sono stati usati nei secoli per indicare questo vitigno, sopravvissuto miracolosamente allestinzione, in un territorio dominato dal Nebbiolo e dalle sue più nobili e prestigiose espressioni: il Barolo e il Barbaresco. Secondo i più recenti studi ampelografici, la Nascetta ha alcune somiglianze genetiche con il Gros Blanc della Val di Susa.
Solo ultimamente alcuni viticoltori si sono interessati di nuovo alla Nascetta, anche perchè nell’Albese, se si eccettua l’Arneis e pochi altri, mancano i grandi vini bianchi, tradizionalmente meno importanti in questa zona. Nel 2002, la Nascetta è entrata a far parte della Langhe DOC e nel 2010 è stata riconosciuta la tipologia Langhe “Nas-cëtta” del Comune di Novello DOC, ottenuta da vitigno Nascetta del Comune di Novello in purezza e con una resa di 90 qt/ha. Le marne calcareo-argillose delle Langhe, che donano ai vini Nascetta struttura, acidità, complessità e mineralità. La Nascetta ha ottime caratteristiche enologiche:recenti analisi sui terpeni delle uve classificano la Nascetta come un vitigno semi-aromatico, con un contenuto in sostanze aromatiche di tutto rispetto. I profumi del suo vino si formano principalmente in fermentazione, analogamente a quanto avviene per il Sauvignon. Il vino della Nascetta ha colore giallo paglierino, luminoso e brillante. Al naso prevalgono sentori di fiori bianchi e aromi agrumati e fruttati. Al palato è un vino di buona struttura e notevole freschezza, avvolgente, sapido, con un finale lievemente amarognolo. La buona acidità e la struttura donano al vino buona longevità, che lo rendono adatto sia alla vinificazione in acciaio sia in legno. Si abbina bene con antipasti a base di crostacei, pesce crudo e verdure, oltre che primi piatti a base di pesce e piatti delicati di carni bianche o con formaggi freschi.