Il Bombino Nero è un vitigno a bacca nera coltivato soprattutto in Puglia, dove per anni è stato noto per la sua grande vigoria e produttività. Per questa ragione il Bombino Nero era anche chiamato “Buonvino“. Il Bombino nero viene utilizzato prevalentemente in assemblaggio con altre uve, insieme a Montepulciano e altri due importanti vitigni a bacca nera della Puglia, l’Uva di Troia e il Negro amaro. La varietà è utilizzata anche in altre parti del sud Italia, tra cui la vicina Basilicata e la Sardegna. I vini varietali basati sul Bombino Nero sono relativamente rari, ma stanno diventando nel tempo sempre più diffusi e pregiati, come nel caso del Castel del Monte Bombino nero DOCG.
Un tempo si credeva che il Bombino Nero fosse una mutazione del Bombino Bianco, ma ricerche più recenti hanno stabilito che i due vitigni non sono geneticamente analoghi, ma comunque strettamente correlati. Diversamente dal Bombino Bianco, la varietà a bacca nera è per lo più concentrata in Puglia. Le uve di Bombino Nero sono tra le ultime a maturare nella loro zona di provenienza e le sue bucce sono relativamente sottili e delicate. Per questo motivo raramente gli acini raggiungono la maturazione ottimale e quindi tendono ad avere alta acidità e bassi livelli di zucchero. L’uva produce quindi raramente i vini rossi grintosi tipici della Puglia, ma è proprio per questo motivo che alcuni produttori dimostrano interesse per il vitigno, al fine di aggiungere vini più leggeri alla loro gamma. Un altro uso importante del Bombino nero è il potenziamento del colore dei vini rosati della Lizzano e della Castel del Monte DOC. Le uve di Bombino Nero cedono molto rapidamente il loro colore al vino, prima dei tannini, permettendo di ottenere un vino rosato fresco, morbido e ben colorato.