La Guida ai vitigni di Quattrocalici

Bianco d’Alessano

scheda ampelografica completa

Vitigno  Bianco d'Alessano

Indice

Il Vitigno Bianco d’Alessano e i suoi vini

Il Bianco d’Alessano è un vitigno a bacca bianca autoctono della Puglia, tra i più antichi del territorio meridionale, storicamente radicato nell’area collinare della Valle d’Itria, tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. È una varietà di grande interesse ampelografico e culturale, che affonda le sue origini probabilmente nell’epoca medievale o tardo-romana, quando le popolazioni locali selezionavano e mantenevano uve adatte alla produzione di vini bianchi destinati al consumo quotidiano e alla conservazione. Il nome potrebbe derivare dal comune di Alessano, nel Capo di Leuca, dove il vitigno potrebbe essere stato coltivato in origine prima di diffondersi verso nord, o semplicemente indicare un’origine salentina più ampia.
La sua identità è strettamente legata al paesaggio carsico e ventilato della Valle d’Itria, una delle zone più vocate d’Italia per i bianchi mediterranei, dove il Bianco d’Alessano condivide la scena con la Verdeca, con cui forma la base tradizionale dei vini bianchi di Locorotondo DOC e Martina Franca DOC. In questa terra di muretti a secco, masserie e uliveti, la coltivazione del Bianco d’Alessano ha rappresentato per secoli una fonte importante di sostentamento e di identità agricola, tramandata di generazione in generazione. Oggi, grazie alla riscoperta dei vitigni autoctoni pugliesi, ha riconquistato un ruolo centrale nella viticoltura regionale, dimostrandosi capace di produrre vini di eleganza e longevità insospettate.

Dal punto di vista storico e culturale, il Bianco d’Alessano è una delle espressioni più autentiche della civiltà contadina pugliese: un’uva che, pur non essendo mai stata associata ai grandi vini da invecchiamento, ha saputo incarnare per secoli l’anima più concreta e sincera del territorio. Il suo recente rilancio, guidato da produttori locali e istituti di ricerca, ha messo in luce le sue qualità enologiche — equilibrio acido, struttura e capacità di evoluzione — che lo rendono oggi un vitigno moderno e competitivo anche in un contesto internazionale. La sua versatilità, unita alla capacità di resistere alle alte temperature, ne fa inoltre una risorsa strategica in ottica di adattamento ai cambiamenti climatici, qualità che gli hanno valso l’attenzione di enologi anche al di fuori della Puglia.

Zone di coltivazione

Il cuore della coltivazione del Bianco d’Alessano si trova nella Valle d’Itria, che si estende tra i comuni di Locorotondo, Martina Franca, Cisternino e Alberobello. Qui è protagonista, insieme alla Verdeca, delle denominazioni Locorotondo DOC e Martina Franca DOC. È presente anche nel Tarantino, nel Brindisino e in parte della Murgia meridionale, spesso coltivato in consociazione con altre varietà locali come la Minutolo e la Pampanuto. In passato era diffuso anche nel Salento, ma oggi la sua coltivazione è concentrata nella fascia collinare del centro Puglia, dove il clima temperato e la ventilazione costante ne esaltano la freschezza e la fragranza aromatica.
Al di fuori dell’Italia, piccole sperimentazioni di Bianco d’Alessano sono state avviate in Australia Meridionale e negli Stati Uniti (California), dove ha attirato l’interesse per la sua capacità di mantenere acidità elevata anche in condizioni di forte insolazione. I suoli ideali sono calcarei, magri e ben drenati, con una buona componente rocciosa che favorisce l’accumulo di sali minerali e conferisce ai vini la loro caratteristica impronta sapida.

Caratteristiche ampelografiche

La pianta di Bianco d’Alessano è di vigoria medio-elevata, con portamento semieretto e tralci flessibili. Le foglie sono di medie dimensioni, orbicolari o trilobate, con margine dentato e superficie liscia di colore verde chiaro. Il grappolo è medio, conico o cilindrico, piuttosto compatto e talvolta alato. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa e consistente, di colore giallo verdognolo con riflessi dorati alla maturazione. La polpa è succosa e dolce, di sapore neutro. Il vitigno germoglia in epoca media e matura nella seconda metà di settembre, mostrando un ottimo equilibrio tra accumulo zuccherino e mantenimento dell’acidità. È una varietà produttiva ma costante, con rese regolari e grappoli sani anche nelle annate più calde. La sua buccia resistente la protegge dalle principali malattie fungine, in particolare dalla botrite e dall’oidio.

Caratteristiche colturali e agronomiche

Il Bianco d’Alessano si adatta molto bene ai terreni calcarei e tufacei della Puglia centrale, dove il clima è caldo ma ventilato. È un vitigno rustico e affidabile, resistente alla siccità e capace di mantenere freschezza e acidità anche in annate torride. Le forme di allevamento tradizionali sono l’alberello pugliese e la controspalliera bassa, mentre negli impianti moderni è diffuso il cordone speronato con potature corte per contenere la vigoria. Le rese possono raggiungere i 90–100 quintali per ettaro, ma i migliori risultati qualitativi si ottengono con produzioni moderate. Il vitigno beneficia di una buona esposizione alla luce e di un microclima asciutto, che ne esalta il profilo aromatico e la sanità delle uve. È particolarmente adatto alle pratiche di viticoltura sostenibile e biologica, grazie alla sua naturale resistenza e al basso fabbisogno di trattamenti.

Caratteristiche enologiche del vitigno

Le uve di Bianco d’Alessano offrono mosti di buon tenore zuccherino, con acidità elevata e pH contenuto, caratteristiche ideali per la produzione di vini bianchi freschi, equilibrati e longevi. La vinificazione avviene prevalentemente in acciaio inox a bassa temperatura, per preservare la finezza aromatica, ma il vitigno si presta anche ad affinamenti su fecce fini o in legno, che ne arricchiscono la struttura e la complessità. È adatto anche alla spumantizzazione, sia con metodo Charmat sia con metodo classico, grazie all’elevata acidità naturale e alla neutralità del profilo aromatico. Il corredo olfattivo è sobrio ma elegante, con note di agrumi, mela, fiori di campo e leggere sfumature minerali e saline. La sua stabilità acida e la capacità di mantenere equilibrio anche in vini a medio invecchiamento ne fanno un vitigno di grande valore tecnico ed enologico.

Caratteristiche organolettiche dei vini

I vini da Bianco d’Alessano si presentano di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Al naso si distinguono per aromi freschi e puliti di agrumi, mela verde, fiori bianchi e erbe mediterranee, con note minerali e marine più o meno marcate a seconda del terroir. Al palato sono secchi, agili e armonici, con acidità viva, buona sapidità e finale lungo e rinfrescante. Nelle versioni più complesse, spesso ottenute da fermentazioni su lieviti indigeni o brevi affinamenti in legno, emergono sfumature di mandorla, miele e pietra focaia. Le versioni spumante mostrano bollicine fini e persistenti, con profilo aromatico elegante e bilanciato. Il Bianco d’Alessano dà vini di spiccata identità mediterranea, perfetti in abbinamento con piatti di mare, verdure e formaggi freschi, ma anche capaci di esprimere profondità e longevità nelle versioni più strutturate.

Il Vitigno Bianco d'Alessano e la sua coltivazione in Italia

Bianco d’Alessano - Informazioni generali sul vitigno

Il vitigno Bianco d’Alessano è uno dei  Vitigni autoctoni a Bacca bianca presenti principalmente nelle regioni Puglia e registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1970. La sua superficie coltivata a livello nazionale ammonta a 419 ha.
Colore baccaBacca bianca
Categoria vitigniVitigni autoctoni
Regioni Italiane principaliPuglia
Superfice vitata nazionale419 ha
Anno di registrazione1970

Bianco d’Alessano - Ampelografia del vitigno

Ogni vitigno viene caratterizzato tramite dei descrittori ampelografici che definiscono l’aspetto dei suoi principali elementi. Le caratteristiche ampelografiche del vitigno Bianco d’Alessano sono:
Caratteristiche della foglia
Il vitigno Bianco d’Alessano ha foglia media, grande, orbicolare.
Caratteristiche del grappolo
Il vitigno Bianco d’Alessano ha grappolo compatto, medio, cilindrico, conico.
Caratteristiche dell'acino
Il vitigno Bianco d’Alessano ha acini , di forma sferoidali, con buccia pruinosa, spessa e di colore verde-gialla.

Bianco d’Alessano - Caratteristiche del vino

Il vino prodotto da ciascun vitigno, vinificato in purezza, possiede caratteristiche organolettiche ben precise. Le caratteristiche organolettiche dei vini prodotti con il vitigno Bianco d’Alessano sono:
Caratteristiche del vino
Il vino che si ottiene dal vitigno Bianco d’Alessano è di colore Giallo paglierino. Al palato è Fruttato, Floreale, sapido.

Bianco d’Alessano - Caratteristiche colturali e produttive

Ciascun vitigno possiede caratteristiche colturali e produttive ben precise, quali la produttività, la resa, l’epoca di maturazione, il tipo ideale di clima o di potatura, la sensibilità alle avversità o la maggiore o minore resistenza alle malattie e moltre altre. Per il vitigno Bianco d’Alessano le caratteristiche principali sono:
Richiede potaturaPotatura lunga
VigoriaVigoria moderata
ProduttivitàProduttività elevata, Produttività regolare
Sensibilità conosciuteGelo
Resistente aOidio, Peronospora

Bianco d’Alessano - Le denominazioni di riferimento

Nel Database dei Vitigni di Quattrocalici sono raccolti i dati relativi a tutti i vitigni che risultano menzionati esplicitamente in almeno una denominazione di origine DOP o IGP italiana. Il vitigno Bianco d’Alessano risulta essere menzionato nel disciplinare delle seguenti denominazioni:
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