Fonti agronomiche sette-ottocentesche la descrivono come uva bianca pregiata, adatta sia alla produzione di vini secchi sia di vini più morbidi e maturi, spesso coltivata in contesti collinari e pedemontani. Non va confusa con la Malvasia Bianca Lunga toscana, con la Malvasia di Candia o con altre Malvasie aromatiche: questa Malvasia Bianca meridionale costituisce un nucleo genetico distinto, legato a un bacino viticolo mediterraneo caldo, luminoso e storicamente influenzato dalla viticoltura monastica e contadina del Mezzogiorno.
Zone di coltivazione
La Malvasia Bianca meridionale è maggiormente presente in Campania, dove trova il suo epicentro nelle zone interne del Beneventano, del Casertano e dell’Irpinia orientale. È coltivata anche in Basilicata, soprattutto nel Vulture e nelle colline del Materano, e in Calabria, nelle province di Cosenza e Catanzaro. In Sicilia appare in nuclei più frammentati, spesso confusa con altri biotipi locali.
Predilige terreni collinari calcareo-argillosi, esposizioni ventilate e climi caldi ma con buona escursione termica, elementi che favoriscono la conservazione dell’acidità e la maturazione uniforme. La sua presenza è oggi limitata e spesso legata a vigneti storici o a progetti di recupero, ma continua a svolgere un ruolo significativo nell’identità dei bianchi del Sud.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Malvasia Bianca meridionale presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso. Le foglie sono medio-grandi, da trilobate a pentalobate, con lembo di consistenza medio-spessa.
Il grappolo è medio o medio-grande, cilindrico-conico o piramidale, tendenzialmente compatto. Gli acini sono medio-grandi, sferici, con buccia giallo-verde o dorata, di buona consistenza. La polpa è succosa e leggermente acidula, con profilo aromatico generalmente neutro o appena floreale.
La maturazione è medio-tardiva e si colloca fra metà settembre e inizio ottobre.
Caratteristiche colturali e agronomiche
La Malvasia Bianca meridionale è un vitigno adattabile, resistente alla siccità e capace di esprimersi bene in suoli poveri e vocati della collina mediterranea. La compattezza del grappolo può tuttavia favorire episodi di botrite nelle annate molto umide, mentre la sensibilità a peronospora e oidio è variabile a seconda dell’areale.
La produttività è medio-alta e regolare, caratteristica che storicamente ne ha sostenuto l’impiego negli uvaggi dei bianchi campani e lucani. Gli allevamenti più diffusi sono guyot e cordone speronato, con potature che mirano al contenimento della vigoria e alla corretta esposizione del grappolo.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Malvasia Bianca del Sud producono mosti equilibrati, con buon grado zuccherino, acidità moderata e profilo aromatico delicato. La vinificazione avviene prevalentemente in acciaio, con fermentazioni a bassa temperatura volte a preservare freschezza e fragranza.
Il quadro aromatico è sobrio: fiori bianchi, erbe mediterranee, frutta gialla, mela verde, con eventuali note più morbide nelle annate più calde. Brevi soste sulle fecce fini possono incrementare volume e complessità.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini ottenuti da Malvasia Bianca meridionale presentano colore giallo paglierino tenue con riflessi verdolini. Il bouquet è fine e composto, con aromi di fiori bianchi, pesca, agrumi e leggere note erbacee.
Al palato risultano armonici, lineari e scorrevoli, con acidità equilibrata, corpo medio-leggero e una chiusura fresca e pulita, talvolta lievemente sapida.
