Il nome “Bombino” allude alla forma compatta e conica del grappolo, che ricorda vagamente una figura umana, mentre il termine “nero” distingue questa varietà da quella a bacca bianca. Storicamente, il Bombino Nero è stato utilizzato come uva da taglio per conferire colore e freschezza ai vini più strutturati del Mezzogiorno. Negli ultimi decenni, tuttavia, la riscoperta dei vitigni autoctoni pugliesi e l’evoluzione delle tecniche di vinificazione ne hanno messo in luce il valore enologico intrinseco, portando alla nascita di vini in purezza di grande eleganza e finezza, soprattutto nella tipologia rosato.
Dal punto di vista storico e culturale, il Bombino Nero è un vitigno profondamente legato alla tradizione agricola pugliese. Per secoli è stato coltivato nei vigneti promiscui con il Montepulciano e l’Aglianico, servendo come componente equilibratrice nei blend locali. È considerato oggi una delle varietà più rappresentative della Denominazione Castel del Monte, dove ha trovato la sua massima espressione. La rinascita del vitigno, iniziata tra gli anni Ottanta e Novanta del Novecento, coincide con l’affermazione dei rosati pugliesi come vini di identità, eleganza e freschezza mediterranea: proprio il Bombino Nero ne è divenuto l’archetipo.
Zone di coltivazione
Il Bombino Nero è coltivato soprattutto nella Puglia centro-settentrionale, in particolare nelle province di Bari e Foggia, dove è protagonista della DOCG Castel del Monte Bombino Nero, unica denominazione italiana dedicata a un rosato da un solo vitigno. È presente anche nelle denominazioni San Severo DOC e Rosso di Cerignola DOC, e in forma minore in Molise e Abruzzo. Si adatta molto bene ai suoli calcareo-marnosi e argillosi delle Murge e del Subappennino Dauno, dove l’altitudine e le forti escursioni termiche contribuiscono alla formazione di profumi fini e all’equilibrio acido. Predilige climi caldi ma ventilati, che consentono una maturazione lenta e completa delle uve, preservando freschezza e integrità aromatica. Il Bombino Nero è una varietà che beneficia della vicinanza del mare e delle brezze che mitigano le temperature estive, fattori determinanti per l’eleganza dei rosati pugliesi.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Bombino Nero è di vigoria medio-elevata, con portamento semieretto e tralci lunghi e flessibili. Le foglie sono di medie dimensioni, orbicolari o trilobate, con lembo verde scuro e margine dentato. Il grappolo è medio o grande, conico o cilindrico, spesso compatto e talvolta alato. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia di medio spessore e colore blu-nero intenso, ricoperta da abbondante pruina. La polpa è succosa e di sapore neutro. Il vitigno germoglia in epoca media e matura nella seconda metà di settembre, con buona produttività e regolarità. Le uve si distinguono per un equilibrio naturale tra contenuto zuccherino e acidità sostenuta, fattore che rende il Bombino Nero ideale per la produzione di vini freschi e fragranti, soprattutto rosati.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Bombino Nero è un vitigno rustico e resistente, adattabile a una vasta gamma di suoli e condizioni climatiche. Tollera bene la siccità e i venti caldi tipici dell’entroterra pugliese, ma teme gli eccessi di umidità, che possono favorire lo sviluppo della botrite nei grappoli compatti. È una varietà che predilige esposizioni ben soleggiate e terreni poveri e calcarei, che limitano la vigoria e favoriscono la concentrazione aromatica. Le forme di allevamento più comuni sono il cordone speronato e il guyot, ma nei vigneti più antichi è frequente anche l’alberello pugliese. Le rese possono superare i 100 quintali per ettaro, ma le migliori espressioni si ottengono con rese controllate, inferiori a 70 q/ha. È un vitigno di maturazione regolare e stabile, capace di mantenere una buona sanità anche in vendemmie tardive, caratteristica che ne facilita la gestione agronomica in un contesto di viticoltura sostenibile.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Bombino Nero sono caratterizzate da una buona dotazione di antociani e da una concentrazione zuccherina equilibrata, con acidità elevata e pH basso: un profilo ideale per la produzione di rosati di finezza ed eleganza. La vinificazione prevede in genere una breve macerazione pellicolare di poche ore, seguita da fermentazione in acciaio inox a bassa temperatura, per preservare i profumi fruttati e floreali. L’affinamento può proseguire in acciaio o, in alcune versioni più complesse, su fecce fini per alcuni mesi, al fine di aumentare la morbidezza e la struttura. Il Bombino Nero può essere vinificato anche in rosso leggero, ma dà il meglio di sé nelle versioni rosate, dove riesce a coniugare freschezza, equilibrio e piacevolezza. L’aromaticità è delicata e precisa, dominata da note di ciliegia, melograno, lampone e fiori rossi, con accenni di erbe mediterranee e lievi sfumature minerali.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Bombino Nero si presentano di colore rosa cerasuolo o chiaretto brillante. Al naso offrono profumi fragranti e complessi di frutti rossi freschi, ciliegia, melograno, fragolina e ribes, accompagnati da note floreali di rosa e viola e da un tocco agrumato. Al palato risultano freschi, equilibrati e armonici, con acidità viva, corpo medio e finale sapido e persistente. Le versioni migliori esprimono grande finezza e tensione gustativa, con una piacevole sensazione minerale che ne accresce la bevibilità. Nei rosati più strutturati emergono anche lievi note speziate e una texture più cremosa. I vini rossi, meno frequenti, sono di medio corpo, morbidi e fruttati, con tannini leggeri e buona morbidezza.
