Il vitigno Ottavianello, a bacca nera, è presente in Puglia, soprattutto nell’area di Brindisi, dove è presente come tipologia in purezza (Ostuni Ottavianello DOC). Il vitigno Ottavianello deve il proprio nome probabilmente ad Ottaviano, comune in provincia di Napoli dal quale venne introdotto nella zona di Brindisi verso la fine dell’Ottocento grazie al Marchese di Bugnano, che probabilmente a sua volta lo fece arrivare dalla Francia. Nel Sud della Francia è conosciuto come Cinsaut, mentre in Sud Africa viene chiamato Hermitage. Nel territorio salentino l’Ottavianello era utilizzato principalmente in uvaggio, soprattutto con il Negro Amaro e la Malvasia Nera di Brindisi o di Lecce, mentre da qualche tempo suscita un certo interesse anche vinificato in purezza.
Dal punto di vista ampelografico, il vitigno Ottavianello ha foglia di grandezza media, pentagonale, quinquelobata. Il suo grappolo è medio, di forma allungata o piramidale, serrato. L’acino ha forma ellissoide colore violetto e buccia pruinosa. E’ soggetto, a seconda le annate, a lieve acinellatura. Il vino in purezza dell’Ottavianello ha un caratteristico color rosso rubino profondo, che evolve in granata col passare degli anni. I profumi sono caratterizzati da note di frutti rossi, note floreali di rosa e viola, spezie dolci e spunti erbacei. Ha una una buona propensione all’invecchiamento. Il vino Ottavianello ha anche buona persistenza, morbidezza e un tannino delicato. A tavola si abbina con primi piatti al sugo di carne, o con salumi della zona come la soppressata di Martina Franca e la salsiccia pugliese.