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Il corso sul vino di Quattrocalici - Strumenti per il servizio del vino

La Sciabola da Sommelier

Per aprire le bottiglie di spumante o di Champagne si può anche usare una Sciabola da Sommelier. E' quello che si chiama lo "sabrage".

sabrage e sciabola da sommelier

Sabrage: aprire le bottiglie con la Sciabola

Per aprire le bottiglie di spumante o di Champagne si può anche usare una Sciabola da Sommelier. Sabre in francese significa sciabola, da cui deriva appunto la tecnica del sabrage. La sciabola da sommelier è l’utensile più scenico, ma in realtà si può effettuare la stessa operazione utilizzando qualsiasi altro corpo rigido e piatto, come il manico di una forchetta o di un cucchiaio, il dorso di un coltello e altro ancora. Lo Sabrage è una tecnica il cui scopo è essenzialmente scenografico. L’apertura di una bottiglia di champagne, o di un altro vino spumante con la sciabola, non dà alcun vantaggio pratico, anzi, fa perdere un po’ di pressione al contenuto della bottiglia e ne spreca un po’ con il getto che si genera al momento dell’apertura.

Lo Sabrage tra storia e leggenda

L’utilizzo di una sciabola per aprire una bottiglia di spumante viene fatto risalire all’epoca napoleonica, quando la sciabola era l’arma prescelta degli Ussari, la cavalleria leggera dell’esercito. Dopo una vittoria era diventato frequente festeggiare con lo champagne, e per aprirlo si usava il primo strumento a portata di mano, la sabre, ovvero la sciabola.

Lo Sabrage in pratica

Aprire una bottiglia di spumante o Champagne con la sciabola è molto facile, se si usano un paio di accortezze del mestiere. Innanzitutto, la tecnica non va applicata ai vini fermi: la presenza di pressione all’interno della bottiglia è un fattore determinante per la buona riuscita del sabrage. E’ infatti la forza del gas che immediatamente uscirà dal collo della bottiglia ad impedire ai frammenti di vetro che si creano ad impedire di finire all’interno della stessa.

Per eseguire uno sabrage corretto, bisogna innanzitutto assicurarsi che la bottiglia sia fredda, dai 3 gradi ai 6 gradi. Poi si solleva la gabbietta del tappo e la si blocca al di sopra del cercine, ossia sopra al collare più grande dell’imboccatura della bottiglia, dove si andrà ad impattare con la sciabola, per permettere il distacco del blocco completo, ma non l’esplosione accidentale del tappo.

Dopo aver tolto i residui del rivestimento dal collo della bottiglia, bisogno individuare la linea di saldatura che unisce le due metà che compongono la bottiglia, una piccola linea verticale sulla superficie del vetro. Lungo quella linea bisogna far scorrere velocemente la sciabola, fino a colpire la bottiglia nel punto dove la saldatura incontra il cercine. Questo è il punto in cui il vetro è più debole, e se colpito a dovere, nettamente e con sicurezza, si romperà facendo distaccare l’imboccatura dal collo con un profilo perfettamente circolare.

E’ necessario che la bottiglia sia prima asciugata, per evitare che scivoli, e sia mantenuta inclinata a circa 45 gradi durante l’operazione, evitando di avere persone davanti a sé. Per far pratica con l’inevitabile getto di spumante che si crea, meglio condurre l’operazione all’aperto, almeno le prime volte.

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Marcello Leder

Sommelier AIS, divulgatore nel campo del vino e dell'enogastronomia. Ha fondato nel 2011 il portale Quattrocalici, divenuto punto di riferimento per la cultura del vino in Italia, ed è autore della sua struttura e di tutti i suoi contenuti.

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