L’etimologia del nome “Cesanese” è generalmente fatta risalire a “cesa”, termine dialettale che indica una radura o un terreno disboscato destinato alla coltivazione — indizio della sua diffusione nelle aree collinari e boscose del Lazio interno. Documenti ottocenteschi attestano la sua presenza estesa nelle province di Roma e Frosinone, dove rappresentava una delle principali fonti di vino rosso locale, apprezzato per la rusticità e la robustezza. La selezione clonale e la vinificazione moderna ne hanno in tempi recenti rivalutato le potenzialità, restituendo al Cesanese Comune un ruolo di rilievo tra i rossi laziali di identità territoriale.
Dal punto di vista culturale, il Cesanese Comune è una varietà profondamente legata alla storia agricola del Lazio meridionale. È stato per secoli il vino quotidiano delle campagne romane, e oggi rappresenta la memoria viva di un’epoca in cui la viticoltura era ancora strettamente intrecciata con la cultura contadina. Oggi, grazie al lavoro di recupero di alcune aziende locali e al riconoscimento di denominazioni specifiche, questo vitigno sta conoscendo una nuova stagione di interesse, in particolare per la sua capacità di produrre vini eleganti e armoniosi quando coltivato in condizioni ottimali.
Zone di coltivazione
Il Cesanese Comune è diffuso in gran parte del Lazio meridionale, in particolare nelle province di Frosinone, Roma e Latina. Le aree di maggiore concentrazione si trovano nei comuni di Olevano Romano, Affile, Piglio e Paliano, dove si coltivano anche le altre due varietà della famiglia. È presente inoltre nella zona dei Colli Albani, nei dintorni di Velletri e Frascati, nonché nelle valli interne del Sacco e del Liri.
Predilige i terreni collinari, argillosi e calcarei, ben drenati e ricchi di minerali, dove il clima temperato e le escursioni termiche favoriscono la maturazione lenta e completa delle uve. È ammesso in diverse denominazioni di origine, tra cui la DOC Cesanese di Olevano Romano, la DOC Cesanese di Piglio (e la sua versione DOCG) e la DOC Roma. Al di fuori del Lazio è praticamente assente, rappresentando una varietà fortemente identitaria e territoriale.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Cesanese Comune è di vigoria medio-elevata, con portamento semi-eretto e tralci robusti ma flessibili. Le foglie sono di medie dimensioni, orbicolari o trilobate, con lembo verde scuro e margine dentato. Il grappolo è medio o medio-grande, piramidale o conico, compatto e spesso alato. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa e consistente di colore blu-nero intenso, ricca di antociani e tannini. La polpa è succosa e dolce, di sapore neutro.
Germoglia in epoca media e matura tra la fine di settembre e i primi di ottobre. La produttività è elevata e costante, ma la qualità dei mosti migliora sensibilmente in condizioni di resa contenuta. Rispetto agli altri due Cesanesi (Affile e Olevano Romano), il Cesanese Comune si distingue per una maggiore rusticità e per un profilo aromatico meno complesso, ma capace di offrire equilibrio e bevibilità.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Cesanese Comune si adatta bene ai terreni argillosi e calcarei delle colline laziali e resiste discretamente alla siccità. È un vitigno rustico, vigoroso e di buona resa, ma può risultare sensibile alla botrite e all’oidio in annate umide. Le forme di allevamento più comuni sono il cordone speronato e il guyot, con potature medio-corte per contenere la produzione e migliorare la qualità delle uve.
La resa ottimale per la qualità si aggira intorno ai 70–90 quintali per ettaro. L’equilibrio vegeto-produttivo è fondamentale per ottenere vini armoniosi, poiché un eccesso di produzione può compromettere l’intensità aromatica e la concentrazione polifenolica. Il vitigno beneficia delle esposizioni soleggiate e ventilate, che consentono una maturazione fenolica completa e una buona sanità delle uve.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Cesanese Comune producono mosti di colore rubino intenso, con acidità medio-bassa e buona dotazione di tannini. La vinificazione avviene generalmente in acciaio inox, con macerazioni di media durata (7–10 giorni), per ottenere vini morbidi e fruttati. Nelle versioni più strutturate è previsto un affinamento in botti di rovere o in barrique, che arricchisce il bouquet di note speziate e tostate.
L’aromaticità del Cesanese Comune è piacevole e diretta, dominata da profumi di frutta rossa matura (ciliegia, prugna, lampone) e violetta, con leggere sfumature speziate e erbacee. Il profilo gustativo è morbido e armonioso, con una buona rotondità tannica e una discreta persistenza. Nelle migliori versioni può esprimere eleganza e tipicità territoriale, soprattutto quando vinificato con rese contenute e attenzione alla maturazione fenolica.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Cesanese Comune si presentano di colore rosso rubino brillante con riflessi violacei da giovani, che tendono al granato con l’evoluzione. Al naso offrono profumi intensi di frutti rossi, ciliegia, amarena e prugna, accompagnati da note floreali di violetta e leggere sfumature speziate. Al palato risultano morbidi, equilibrati e di corpo medio, con tannini delicati e acidità moderata. Il finale è armonioso, fruttato e lievemente sapido. Le versioni giovani privilegiano la freschezza e la bevibilità, mentre le versioni affinate in legno sviluppano complessità e profondità aromatica.
