La Guida ai vitigni di Quattrocalici

Coda di Volpe

scheda ampelografica completa

Vitigno  Coda di Volpe

Indice

Il Vitigno Coda di Volpe e i suoi vini

Il Coda di Volpe è un vitigno a bacca bianca tra i più antichi e rappresentativi della Campania, la cui presenza è attestata fin dall’epoca romana. Già Plinio il Vecchio, nella sua “Naturalis Historia”, cita un’uva “cauda vulpium” per la forma del grappolo, allungato e ricurvo, che ricorda appunto la coda di una volpe — immagine che ha poi dato il nome al vitigno. Il Coda di Volpe era coltivato nelle zone vesuviane e nel Sannio già in epoca imperiale e compare regolarmente nei documenti agronomici e catastali del Regno di Napoli tra il XVII e il XIX secolo, spesso menzionato come componente di vini bianchi locali destinati sia al consumo domestico sia all’esportazione.
Tradizionalmente considerato un vitigno “minore”, fu a lungo utilizzato in blend con altre varietà più note come il Greco, il Fiano o il Falanghina, per conferire morbidezza e corpo. Tuttavia, studi ampelografici condotti nella seconda metà del Novecento ne hanno confermato la piena individualità genetica e l’antichità, ponendolo tra i vitigni autoctoni più autentici della Campania. Negli ultimi decenni il Coda di Volpe ha conosciuto una significativa rivalutazione, grazie alla sua capacità di esprimere vini eleganti, armoniosi e territoriali, capaci di unire struttura e freschezza con una sobria complessità aromatica.

Dal punto di vista storico e culturale, il Coda di Volpe rappresenta un ponte tra l’antica viticoltura campana e quella moderna. È un vitigno che racconta il paesaggio e la memoria contadina delle colline del Beneventano e dell’Irpinia, e che oggi trova una nuova dignità nei vini monovarietali capaci di esprimere con autenticità la luce e la mineralità del suolo vulcanico campano.

Zone di coltivazione

Il Coda di Volpe è coltivato quasi esclusivamente in Campania, con maggiore concentrazione nelle province di Benevento, Avellino, Napoli e Caserta. È ammesso in numerose denominazioni di origine, tra cui Irpinia Coda di Volpe DOC, Sannio Coda di Volpe DOC e Lacryma Christi del Vesuvio DOC, oltre che come varietà complementare in molte altre DOC regionali.
Il vitigno trova le sue migliori espressioni nei terreni di origine vulcanica e tufacea del Vesuvio e dell’Irpinia, dove il suolo minerale e il clima collinare, ventilato e con buone escursioni termiche, favoriscono la maturazione lenta e l’equilibrio acido-zuccherino delle uve. Si adatta bene anche ai terreni calcareo-argillosi del Sannio, dove dà vini più morbidi e rotondi.
Al di fuori della Campania la sua presenza è marginale, con piccole superfici in Puglia e nel Lazio meridionale, ma resta un vitigno profondamente radicato nella tradizione viticola campana, di cui è una delle varietà simbolo.

Caratteristiche ampelografiche

La pianta di Coda di Volpe è di vigoria medio-elevata, con portamento semieretto e vegetazione regolare. Le foglie sono grandi, orbicolari o pentalobate, di colore verde chiaro con lembo liscio. Il grappolo è lungo, conico o cilindrico, mediamente compatto, spesso caratterizzato da una punta ricurva che ricorda la coda di una volpe, da cui il nome. Gli acini sono medio-grandi, sferici, con buccia spessa e pruinosa di colore giallo dorato, che tende all’ambrato con la maturazione. La polpa è succosa, di sapore neutro ma armonico, con acidità moderata.
Germoglia in epoca media e matura piuttosto tardi, verso la fine di settembre. È una varietà costante nella produzione e resistente alle principali malattie fungine, anche se può mostrare una certa sensibilità alla botrite nelle annate piovose a causa della compattezza del grappolo.

Caratteristiche colturali e agronomiche

Il Coda di Volpe predilige terreni di medio impasto, calcarei o tufacei, e climi collinari temperati. È un vitigno rustico e adattabile, in grado di mantenere un buon equilibrio vegeto-produttivo anche in condizioni di stress idrico moderato. Le forme di allevamento tradizionali sono la pergola campana e il guyot, ma nei nuovi impianti si adottano anche sistemi a cordone speronato, che permettono un migliore controllo della produzione.
Le rese variano da 80 a 100 quintali per ettaro, ma per ottenere vini di qualità superiore si tende a limitarle a circa 70–80 quintali. L’epoca di raccolta tardiva consente di ottenere mosti ricchi e maturi, pur mantenendo una buona freschezza acida, soprattutto nei vigneti di altitudine medio-alta (tra i 300 e i 600 metri). Grazie alla sua resistenza e regolarità, è un vitigno particolarmente adatto alla viticoltura sostenibile.

Caratteristiche enologiche del vitigno

Le uve di Coda di Volpe producono mosti equilibrati, con moderata acidità e buon tenore zuccherino, che danno origine a vini morbidi, eleganti e armoniosi. La vinificazione avviene quasi sempre in acciaio inox a temperatura controllata, per preservare la freschezza aromatica e i profumi primari, mentre l’uso del legno è raro e riservato a interpretazioni più complesse.
Il profilo aromatico è delicato ma distintivo, con note di frutta matura (pera, mela gialla, albicocca), fiori di campo, agrumi e leggere sensazioni minerali. L’equilibrio tra morbidezza e freschezza fa del Coda di Volpe un vitigno particolarmente versatile, capace di adattarsi a stili diversi, dai vini fermi ai passiti ottenuti con uve leggermente surmature.

Caratteristiche organolettiche dei vini

I vini da Coda di Volpe si presentano di colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati. Al naso esprimono aromi di frutta gialla matura, agrumi, fiori di ginestra e leggere note mielate o minerali. Al palato risultano morbidi, rotondi e armoniosi, con acidità equilibrata e buona persistenza. Il finale è sapido e pulito, con accenni di frutta secca e mandorla dolce. Nelle versioni più fresche e giovani prevalgono eleganza e immediatezza, mentre nelle versioni da uve tardive emergono complessità e profondità gustativa.

Il Vitigno Coda di Volpe e la sua coltivazione in Italia

Coda di Volpe - Informazioni generali sul vitigno

Il vitigno Coda di Volpe è uno dei  Vitigni autoctoni a Bacca bianca presenti principalmente nelle regioni Campania e registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1970. La sua superficie coltivata a livello nazionale ammonta a 555 ha.
Colore baccaBacca bianca
Categoria vitigniVitigni autoctoni
Regioni Italiane principaliCampania
Superfice vitata nazionale555 ha
Anno di registrazione1970
Autorizzato provinceFoggia
Raccomandato regioniCampania

Coda di Volpe - Ampelografia del vitigno

Ogni vitigno viene caratterizzato tramite dei descrittori ampelografici che definiscono l’aspetto dei suoi principali elementi. Le caratteristiche ampelografiche del vitigno Coda di Volpe sono:
Caratteristiche della foglia
Il vitigno Coda di Volpe ha foglia grande, pentalobata.
Caratteristiche del grappolo
Il vitigno Coda di Volpe ha grappolo compatto, spargolo, lungo, piramidale.
Caratteristiche dell'acino
Il vitigno Coda di Volpe ha acini piccoli, con buccia pruinosa, consistente e di colore verde-gialla.

Coda di Volpe - Caratteristiche del vino

Il vino prodotto da ciascun vitigno, vinificato in purezza, possiede caratteristiche organolettiche ben precise. Le caratteristiche organolettiche dei vini prodotti con il vitigno Coda di Volpe sono:
Caratteristiche del vino
Il vino che si ottiene dal vitigno Coda di Volpe è di colore Giallo paglierino. Al palato è Fruttato, Floreale, sapido.

Coda di Volpe - Caratteristiche colturali e produttive

Ciascun vitigno possiede caratteristiche colturali e produttive ben precise, quali la produttività, la resa, l’epoca di maturazione, il tipo ideale di clima o di potatura, la sensibilità alle avversità o la maggiore o minore resistenza alle malattie e moltre altre. Per il vitigno Coda di Volpe le caratteristiche principali sono:
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