Documenti storici attestano la presenza del vitigno nell’isola già nel 1500, ma alcune ricerche genetiche e archeobotaniche suggeriscono che varietà simili possano essere esistite in Sardegna sin dall’epoca nuragica, il che apre la possibilità che il Cannonau sia un vitigno originario o comunque antichissimo nel contesto sardo. In ogni caso, esso rappresenta oggi il simbolo dell’identità vitivinicola dell’isola, capace di tradurre la forza del sole, la povertà minerale dei suoli e la purezza del vento mediterraneo in vini di straordinaria personalità e calore.
Dal punto di vista culturale, il Cannonau è parte integrante della storia e dell’immaginario sardo. È il vino delle feste e delle comunità rurali, ma anche quello della longevità, al punto da essere spesso associato ai famosi studi sulle “zone blu”, che indicano nella dieta mediterranea e nel consumo moderato di vino Cannonau uno dei segreti della lunga vita delle popolazioni dell’Ogliastra. La sua diffusione capillare e la capacità di adattarsi ai diversi terroir dell’isola lo rendono una sorta di emblema della Sardegna stessa, fiero e solare, ma capace di grande equilibrio e complessità.
Zone di coltivazione
Il Cannonau è coltivato in tutta la Sardegna, ma le aree più vocate si trovano nelle zone centro-orientali, in particolare in Ogliastra, Nuoro e Oliena, dove nascono le espressioni più fini e complesse. Altre aree di rilievo sono il Mandrolisai (dove è vinificato con Monica e Bovale), la Barbagia, il Campidano e la Gallura. La denominazione principale è la Cannonau di Sardegna DOC, articolata in sottozone (Classico, Jerzu, Oliena, Capo Ferrato), che riflettono le diverse espressioni territoriali del vitigno.
Le migliori espressioni provengono da vigneti collinari o pedemontani, situati tra i 200 e i 700 metri di altitudine, su suoli sabbiosi, granitici o scistosi, ben drenati e poveri di sostanza organica. Il clima caldo, secco e ventoso favorisce la maturazione fenolica completa e riduce la pressione delle malattie. Piccole coltivazioni di Cannonau si trovano anche in Corsica e in alcune zone costiere della Penisola, ma l’identità e l’autenticità del vitigno restano profondamente radicate nel terroir sardo.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Cannonau è di vigoria medio-elevata, con portamento espanso e tralci robusti. Le foglie sono di dimensioni medio-grandi, orbicolari o pentagonali, trilobate, con margine dentato e lembo verde scuro. Il grappolo è medio o medio-grande, conico o cilindrico, mediamente compatto e spesso alato. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa di colore blu-nero e pruina abbondante. La polpa è succosa, dolce e di sapore neutro o lievemente speziato.
Il vitigno germoglia in epoca media e matura tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Ha buona fertilità e resa costante, ma può soffrire in condizioni di stress idrico eccessivo. È ricco di antociani e tannini dolci, con un profilo fenolico adatto a vini di grande struttura e longevità. La produzione di colore può variare in base al clone e al terroir: i Cannonau di montagna risultano più intensi e concentrati, mentre quelli costieri più morbidi e fruttati.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Cannonau si adatta bene ai suoli poveri, sabbiosi o granitici, e ai climi caldi e secchi tipici della Sardegna. È un vitigno rustico, resistente alla siccità e ai venti, ma sensibile all’oidio e alla botrite in annate piovose. Le forme di allevamento più tradizionali sono l’alberello sardo e il cordone speronato, con potature corte e basse rese (50–70 quintali per ettaro) per garantire la massima concentrazione qualitativa.
È un vitigno che beneficia di un’elevata esposizione solare e di forti escursioni termiche, che contribuiscono a preservare l’acidità e a sviluppare una ricca gamma aromatica. La sua coltivazione è spesso associata a pratiche di viticoltura tradizionale e sostenibile, con impiego limitato di irrigazione e trattamenti, riflettendo il rispetto per la natura e l’ambiente che caratterizza la viticoltura sarda.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Cannonau producono mosti di grande ricchezza zuccherina e buon equilibrio acido, con elevato contenuto in polifenoli e antociani. La vinificazione avviene in acciaio inox per le versioni giovani, con macerazioni di durata media (8–12 giorni), mentre per i vini da invecchiamento si impiegano macerazioni più lunghe e affinamenti in botti di rovere o barrique, che sviluppano complessità e rotondità.
Il profilo aromatico del Cannonau è ampio e profondo, con note di frutti rossi e neri maturi (ciliegia, mora, prugna), spezie dolci, erbe aromatiche e un tipico fondo balsamico e minerale. Nei vini più evoluti emergono sentori di tabacco, cacao, cuoio e macchia mediterranea. È un vitigno capace di coniugare potenza e eleganza, offrendo vini di grande espressività territoriale.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Cannonau si presentano di colore rosso rubino intenso con riflessi granato con l’invecchiamento. Al naso esprimono aromi di frutti rossi maturi, confettura di amarena e prugna, spezie dolci, pepe nero, erbe aromatiche e leggere note balsamiche. Con l’affinamento si arricchiscono di sfumature di liquirizia, cuoio e cacao. Al palato sono caldi, pieni e avvolgenti, con tannini morbidi e ben integrati e un’acidità equilibrata che dona armonia e persistenza. Il finale è lungo, speziato e minerale, con un ritorno di frutta secca e note terrose. Le versioni giovani sono fragranti e generose, mentre quelle riserva e classico offrono complessità e longevità sorprendenti.
