Il Canaiolo Bianco è un vitigno tradizionale della Toscana, oggi praticamente quasi scomparso. Nonostante rientri nei disciplinari delle DOC di Carmignano e della Valdinievole assieme alla Malvasia Bianca Lunga e al Trebbiano Toscano, ne rimangono in coltivazione pochissimi ettari e non risultano nuovi impianti da almeno dieci anni. La situazione è resa ancora più confusa dal fatto che in zona il vitigno Canaiolo bianco è spesso confuso con la Vernaccia di San Gimignano. Nella zona dell’Orvietano il vitigno Canaiolo bianco è noto come Drupeggio. Il Canaiolo bianco è una varietà consentita in diverse DOC tra cui la Orvieto DOC in Umbria, dove viene solitamente miscelato con Trebbiano, Verdello, Grechetto e Malvasia Toscana e nei vini rossi e rosati della Barco Reale di Carmignano DOC dove può essere miscelato con Sangiovese e Cabernet Sauvignon. È anche una varietà consentita per l’uso nella produzione del Vin Santo, grazie allo spessore delle sue bucce che lo rendono particolarmente adatto all’appassimento.
La prima menzione registrata del Canaiolo bianco utilizzato nella produzione del vino in Toscana risale al 1817. Le origini esatte del vitigno non sono conosciute, ma studi sul DNA del 2011 mostrano che almeno sei diversi vitigni bianchi in Toscana sono stati etichettati come Canaiolo bianco. La più importante è la Vernaccia di San Gimignano, ampiamente utilizzata nella omonima Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). Altre varietà che a volte vengono confuse con il Canaiolo bianco includono il Vermentino e la varietà toscana Zuccaccio, praticamente estinta. Il Canaiolo bianco è una varietà a maturazione media o tardiva e lo si trova quasi esclusivamente nella sua terra d’origine, ossia nella fascia dell’Italia centrale che corrisponde alle regioni Lazio, Umbria e Toscana. E’ difficile stimare il numero esatto di vigneti ed il dato del censimento del 2000 che riporta 674 ettari probabilmente includendo alcuni degli “altri” vitigni Canaiolo bianco. Di fatto, la stragrande maggioranza dei “veri” impianti di Canaiolo bianco (Drupeggio) si trovano in Umbria, dove rientra nel blend nei vini di Orvieto. Qui il Drupeggio, insieme al Grechetto e alla Malvasia Toscana, arriva fino al 20-30% della miscela insieme al Trebbiano (50-65%) e Verdello (15-25%). Al di fuori dell’Umbria, lo troviamo nelle province di Firenze, Grosseto e Pistoia, dove può essere miscelato con Malvasia e Trebbiano in diverse DOC della Toscana. Nella regione di Carmignano è possibile utilizzare fino al 10% di Canaiolo bianco nei vini rossi e rosati della DOC di ricaduta del Barco Reale di Carmignano DOCG, nella quale può essere miscelato con Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Canaiolo nero, Trebbiano e Cabernet Franc.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta presenta vigoria media, portamento espanso e buona fertilità. La foglia è media, trilobata, di colore verde chiaro. Il grappolo è di media grandezza, piramidale, compatto. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia sottile di colore giallo-verde e abbondante pruina. La maturazione è media, tra metà settembre e inizio ottobre.
Proprietà agronomiche
Il vitigno è abbastanza rustico, si adatta bene ai terreni collinari argillosi e resiste bene a climi caldi. Ha una buona tolleranza alla siccità e produce con regolarità. Le rese possono essere elevate, e vanno controllate per evitare diluizione aromatica.
Resistenze e sensibilità
Mostra discreta resistenza alle malattie crittogamiche, ma può soffrire l’oidio nei periodi particolarmente umidi. La buccia sottile lo rende moderatamente sensibile alla botrite, specialmente nei grappoli più compatti.
Proprietà enologiche
Il Canaiolo Bianco fornisce mosti neutri ma equilibrati, con buon tenore zuccherino e acidità medio-alta, ideale per ottenere vini bianchi freschi e di pronta beva. È raramente vinificato in purezza, ma si presta bene alla fermentazione in acciaio, e può essere utilizzato per tagli tradizionali con varietà più aromatiche. Alcune microvinificazioni in purezza hanno mostrato un buon equilibrio e un profilo piacevolmente delicato.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Canaiolo Bianco
I vini da Canaiolo Bianco si presentano di colore giallo paglierino chiaro, spesso con riflessi verdognoli. Al naso offrono profumi tenui e floreali, con sentori di fiori bianchi, mela verde, erbe aromatiche e fieno secco. In bocca sono snelli, freschi, con acidità vivace e un finale secco e asciutto, talvolta con una leggera nota amaricante. Sono vini ideali per il consumo giovane, spesso serviti come aperitivo o in abbinamento con piatti leggeri, insalate di mare, formaggi freschi e minestre di verdure.
