Documentato già nel Settecento come “uva catarratta”, il Catarratto Bianco Lucido divenne nel corso dell’Ottocento una delle varietà più diffuse della Sicilia occidentale, impiegato sia nella produzione di vini da tavola sia come base per il Marsala e per altri vini liquorosi. La sua ampia adattabilità e la capacità di mantenere freschezza anche nei climi più caldi lo hanno reso per secoli il pilastro della viticoltura siciliana. Negli ultimi decenni, grazie a un rinnovato interesse per i vitigni autoctoni, il Catarratto Lucido ha assunto un ruolo centrale nella rinascita dei bianchi isolani, diventando simbolo di un’identità territoriale raffinata e moderna.
Sul piano culturale, il Catarratto Bianco Lucido rappresenta l’evoluzione qualitativa della viticoltura siciliana: da vitigno produttivo e rustico a protagonista di una nuova generazione di vini eleganti e territoriali. La sua riscoperta ha coinciso con un cambiamento profondo nello stile enologico dell’isola, orientato alla valorizzazione della freschezza, della mineralità e dell’autenticità del terroir. Oggi è presente in numerose denominazioni e contribuisce alla definizione di uno stile siciliano bianco di grande finezza e riconoscibilità.
Zone di coltivazione
Il Catarratto Bianco Lucido è coltivato in tutta la Sicilia, ma trova la sua massima espressione nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento, dove le condizioni climatiche e pedologiche ne esaltano la complessità aromatica. È presente anche nelle zone interne dell’isola, come l’Ennese e il Nisseno, dove l’altitudine e le escursioni termiche consentono di ottenere vini più freschi e sapidi.
I terreni ideali per la sua coltivazione sono quelli calcarei e argillosi, spesso asciutti e ben drenati, che favoriscono una maturazione lenta e regolare. È ammesso in molte denominazioni d’origine, tra cui Alcamo DOC, Monreale DOC, Contea di Sclafani DOC, Sicilia DOC e Marsala DOC. In purezza o in assemblaggio, è oggi considerato uno dei principali portabandiera della viticoltura bianca siciliana contemporanea.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Catarratto Bianco Lucido è di vigoria medio-elevata, con portamento espanso e buona fertilità. Le foglie sono di grandi dimensioni, orbicolari o trilobate, con lembo verde chiaro e superficie liscia. Il grappolo è grande, conico o cilindrico, compatto e spesso alato. Gli acini sono medio-grandi, sferici o ellissoidali, con buccia sottile e quasi priva di pruina, di colore giallo dorato chiaro e aspetto lucido. La polpa è succosa, di sapore neutro e dolce.
Germoglia in epoca media e matura tardivamente, verso la fine di settembre o l’inizio di ottobre. La produttività è buona e costante, ma meno abbondante rispetto al Catarratto Comune, con rese più contenute e regolari. Questa caratteristica, unita alla maggiore finezza della buccia, contribuisce a una qualità superiore delle uve e a una migliore espressione aromatica del vitigno.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Catarratto Bianco Lucido predilige esposizioni soleggiate e ventilate, su terreni calcarei e sabbiosi, dove la scarsa fertilità e il buon drenaggio limitano naturalmente la vigoria. È un vitigno rustico e resistente alla siccità, ma sensibile alle gelate primaverili e alla botrite in caso di piogge prolungate. Le forme di allevamento più diffuse sono l’alberello siciliano, il cordone speronato e il guyot, con densità d’impianto medio-alte e potature corte per contenere la produzione.
Grazie alla sua adattabilità, il vitigno può essere coltivato sia in pianura sia in collina, fino a 700 metri di altitudine. Le rese ottimali per la qualità si aggirano sui 60–80 quintali per ettaro. Il Catarratto Bianco Lucido è apprezzato per la sua regolarità produttiva, l’ottima resistenza al caldo e la capacità di esprimere vini equilibrati e minerali anche in annate siccitose.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Catarratto Bianco Lucido danno mosti di colore giallo chiaro, con buon contenuto zuccherino e acidità equilibrata. La vinificazione avviene prevalentemente in acciaio inox a basse temperature, per preservare la freschezza e i profumi varietali, ma alcuni produttori adottano fermentazioni parziali in legno o sur lies per aumentare complessità e volume.
L’aromaticità del vitigno è elegante e sobria, dominata da note floreali (biancospino, zagara) e fruttate (pera, mela, pesca bianca), con accenni agrumati e sfumature minerali. Il profilo gustativo è caratterizzato da equilibrio e finezza, con un corpo medio, una buona struttura e un finale sapido e persistente. Grazie alla sua neutralità aromatica e alla capacità di riflettere il territorio, il Catarratto Bianco Lucido si presta bene sia a interpretazioni varietali in purezza sia a cuvée con vitigni autoctoni come Grillo e Inzolia.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Catarratto Bianco Lucido si presentano di colore giallo paglierino con riflessi verdolini da giovani, che virano al dorato con l’affinamento. Al naso mostrano profumi fini e delicati di fiori bianchi, agrumi, frutta estiva e mandorla fresca, accompagnati da una sottile nota minerale e salmastra tipica dei suoli siciliani.
Al palato sono freschi, equilibrati e armoniosi, con acidità vivace e una struttura elegante sostenuta da una piacevole sapidità. Le versioni più giovani privilegiano la fragranza e la bevibilità, mentre quelle affinate su fecce fini o in legno rivelano profondità e persistenza.
