Il Pavana è un vitigno a bacca nera autoctono del Trentino, coltivato storicamente nella Vallagarina, in particolare nei comuni di Ala, Avio, Mori e Rovereto, ma in passato diffuso anche nella vicina provincia di Verona. Nonostante la somiglianza fonetica con il nome della città toscana, la Pavana non ha nulla a che vedere con la Toscana: il nome sembra invece derivare dalla parola dialettale “pavana” o “pavanà”, con cui in Vallagarina si indicavano alcune varietà nere a grappolo spargolo.
Nel XIX secolo era abbastanza coltivata e utilizzata sia in purezza sia in taglio con altri vitigni locali; nel corso del Novecento ha subito un forte calo, fino quasi a scomparire. Solo di recente alcuni viticoltori locali hanno avviato progetti di recupero e valorizzazione, vinificandola in purezza per esprimere l’identità più autentica del territorio.
Caratteristiche ampelografiche
Il Pavana si caratterizza per grappoli di media grandezza, piramidali, piuttosto spargoli. Gli acini sono medio-piccoli, sferici, con buccia spessa di colore blu violaceo, molto pruinosa. La foglia è media, trilobata o pentalobata, con margini ondulati e seno peziolare a U. Il portamento della pianta è eretto, con tralci sottili e internodi ravvicinati.
Proprietà agronomiche
Vitigno di media vigoria, la Pavana mostra una fertilità non elevata e una resa irregolare, con grappoli radi e tendenza all’acinellatura in annate difficili. Matura relativamente tardi, intorno alla fine di settembre. Predilige terreni sciolti e ben drenati, ed è sensibile all’altitudine e alle esposizioni, preferendo i versanti ben soleggiati. Storicamente allevata a pergola semplice o doppia, oggi è coltivata anche a guyot per ottenere rese più qualitative.
Resistenze e sensibilità
La Pavana è abbastanza resistente all’oidio, ma può essere sensibile alla peronospora e alla botrite, specialmente se la vegetazione è troppo fitta. La buccia resistente degli acini la protegge discretamente da marciumi, ma l’irregolarità della fioritura può compromettere le rese. La scarsa produttività è uno dei motivi per cui è stata abbandonata a favore di varietà più affidabili.
Proprietà enologiche
Dal punto di vista enologico, la Pavana produce mosti poco tannici, con colore non particolarmente intenso, buona acidità e aromaticità fine. Tradizionalmente veniva vinificata in blend con altre varietà locali per aumentare il fruttato e la bevibilità. Oggi, le vinificazioni in purezza ne evidenziano la freschezza, la finezza aromatica e la predisposizione a uno stile agile e gastronomico. Si presta ad affinamenti brevi in acciaio o in legni neutri, per non mascherarne la delicatezza.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Pavana
I vini da Pavana si presentano con colore rosso rubino chiaro, talvolta con riflessi porpora. Al naso rivelano un bouquet delicato e fruttato, con sentori di ciliegia, lampone, ribes rosso, e leggere sfumature di pepe bianco, viola e sottobosco. In alcune versioni si colgono note appena affumicate o speziate, soprattutto dopo un breve affinamento in legno.
In bocca i vini sono snelli, scorrevoli, di medio corpo, con tannini morbidi, acida struttura ben presente e una bella pulizia gustativa. Il finale è fresco e leggermente amarognolo, con ritorni fruttati. Sono vini da bere giovani, facili da abbinare alla cucina di territorio, come affettati, torte salate, zuppe, carni bianche o piatti di montagna poco strutturati.