Il Moscato d’Alessandria è un antico vitigno dalle origini antiche, che appartiene alla famiglia dei Moscati, uve aromatiche la cui diffusione è praticamente planetaria. Esse vengono usate soprattutto per la produzione di vini dolci, anche se esistono importanti esempi di vini secchi prodotti con uve moscate. Il Moscato d’Alessandria è uno dei più antichi rappresentanti di questa famiglia e la sua zona di origine avuto origine si trova nella regione della grande città di Alessandria, all’estremità occidentale del delta del Nilo, in Egitto. Il Moscato d’Alessandria viene utilizzato sia come uva da tavola che per la produzione di vino ma anche per la produzione di uva passa. Il Moscato d’Alessandria è meno famoso del Moscato bianco, ma in alcune zone ben definite esso dà vita a vini di altissima qualità il più delle volte dolci o fortificati.
Lo troviamo ad esempio nella zona di Rutherglen in Australia, nell’Isola di Pantelleria in Italia (dove viene chiamato Zibibbo), a Setubal in Portogallo (Muscatel de Setubal) e a Malaga sulla costa meridionale della Spagna. In tutte queste zone si vini dolci da uve Moscato d’Alessandria. In Francia è pochissimo diffuso e l’unico esempio degno di nota è il Muscat de Rivesaltes, dall’omonima cittadina nei Pirenei, in cui il Moscato d’Alessandria è miscelato con Moscato bianco (Muscat Blanc a Petits Grains). In Cile la varietà è ampiamente coltivata e viene utilizzata per produrre il brandy Pisco e piccole estensioni vengono coltivate anche in California e Sud-Africa. Il calo di popolarità dei vini dolci e liquorosi ha portato i produttori di molte regioni di coltivazione del Moscato d’Alessandria a sperimentarne l’utilizzo nella produzione di vini secchi (sia fermi che spumanti).