Il vitigno Manzoni Moscato è un vitigno ottenuto negli anni ’30 del secolo scorso tramite ibridazione di vitigni autoctoni della Marca Trevigiana e vitigni internazionali, nel corso di esperimenti finalizzati al miglioramento della resistenza delle viti alle avversità e del risultato organolettico dei prodotti della loro vinificazione. Gli esperimenti, condotti dal prof. Luigi Manzoni della Scuola Enologica di Conegliano, hanno portato all’ottenimento di tutta una famiglia di vitigni conosciuti come Incroci Manzoni. Il Manzoni Moscato, uno di questi, è stato ottenuto dall’incrocio tra il Raboso Piave e il Moscato Amburgo, ed è stato identificato come Incrocio Manzoni 13.0.25. Nella zona del Piave uno dei vitigni più coltivati è da moltissimi anni il Raboso Piave, vitigno noto per dare mosti ricchi di acidità e di tannini, da cui si ottenevano vini noti per la loro ruvidità.
Proprio verso questo motivo l’attenzione di Luigi Manzoni si diresse verso questo vitigno. Il Manzoni Moscato deriva dunque dall’idea di creare un nuovo vitigno, il quale, pur conservando le caratteristiche della pianta originaria (il Raboso Piave), producesse un vino più morbido e gradevole. Attualmente il Manzoni Moscato viene coltivato solo in pochi comuni della provincia di Treviso e la totalità della produzione è utilizzata per ottenere un vino frizzante ottenuto con il metodo Charmat, amabile e di un bel colore rosato vivo e brillante. Al naso il suo profumo richiama piccoli frutti, note di vaniglia ed agrumi maturi, con un retrogusto gradevolmente asciutto.