Il vitigno Cavrara, è un autoctono del Veneto, più precisamente della zona dell’alto vicentino. Le prime notizie di un vino chiamato “Cavraio” prodotto in questa zona risalgono comunque già al 1700. Le “Cavrare” (se ne contano diverse varietà, cui sono attribuiti nomi locali, come Cavrara di Monte, Cavrara del picciuolo verde, Cavrara della Madonna) sono riportate già all’inizio dell’800 nella zona nord della provincia di Vicenza, compresa tra Bassano e Marostica. All’inizio del secolo seguente troviamo il vitigno Cavrara diffuso anche in provincia di Padova e di Treviso. Dal secondo dopoguerra in poi la coltivazione di questi vitigni va via via scemando, soprattutto a causa della sua produttività incostante. Oggi è purtroppo in fase di estinzione, nonostante se ne ottengano vini con interessanti caratteristiche qualitative.
Il grappolo del vitigno Cavrara è medio-largo, piramidale ed alato, non particolarmente compatto né spargolo. Gli acini sono medi, dalla buccia spessa di colore blu scuro. Il Cavrara è un vitigno resistente alle malattie (eccetto la peronospora) e sensibile alle gelate primaverili. Il vino che si ottiene vinificando il Cavrara in purezza è di colore rubino scuro, con intensi aromi fruttati (mirtillo e lampone) e buoni livelli di alcolicità e acidità, anche se non particolarmente strutturato.