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Uvaggi e Assemblaggi

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uvaggi, assemblaggi, tagli e cuvées

Uvaggio, assemblaggio, taglio e cuvée sono i termini che vengono usati facendo riferimento ad un vino prodotto a partire da uve di più vitigni, spesso confondendo il significato corretto di queste definizioni. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta.

Uvaggi

Letteralmente, parliamo di uvaggio quando le uve per produrre un determinato vino vengono vendemmiate e vinificate assieme. Questo accadeva quando vi erano filari di viti con diverse tipologie di uva in ordine casuale e non era quindi possibile differenziarne la raccolta. Tutto si vendemmiava insieme e insieme si pigiava e il mosto risultante passava alla vinificazione. Il vero uvaggio che altro non è che un insieme di uve di diversi vitigni. Dalla storica presenza nei vigneti di uve diverse con determinate proporzioni derivano anche tipologie di vino presenti oggi nei disciplinari di denominazioni di origine famose come ad esempio il Chianti, il Valpolicella, il Rosso Conero e molti altri.

Assemblaggi

In realtà oggigiorno non accade mai che barbatelle di vitigni diversi vengano piantate in ordine sparso nei filari, per cui le uve dei diversi vitigni, vendemmiate separatamente, andranno ad unirsi per creare il vino in stadi diversi della vinificazione (pigiatura, fermentazione, etc). Entrano qui in gioco numerose variabili, a partire dall’epoca di maturazione (che può essere identica o anche molto diversa), la tipologia di vino e la vinificazione prevista dal disciplinare della denominazione o scelta in autonomia dal produttore in funzione del vino da ottenere.

Tagli e cuvées

Diversamente dall’assemblaggio, il taglio è una procedura generalmente usata per i vini meno pregiati, allo scopo di migliorarli tramite l’aggiunta di altri vini con caratteristiche complementari. Un esempio di taglio è l’aggiunta di vini ad alta gradazione alcoolica a vini a basso contenuto di alcool. Tale pratica è soggetta a limiti precisi imposti dai disciplinari e dalla legislatura, sia nazionale che comunitaria. Ad esempio .. “Il taglio tra due o più mosti o vini a DOCG o DOC o IGT diversi comporta la perdita del diritto all’uso del riferimento geografico originario per il prodotto ottenuto, che può tuttavia essere classificato come vino IGT qualora ne abbia le caratteristiche”  (L.238/16 art. 38). Un altro tipo di taglio è quello praticato con frazioni del medesimo vino, ma di annate e durata di affinamento in legno diversa. Lo scopo può essere quello di migliorare un’annata giovane, o di”ringiovanire” un’annata vecchia. In entrambi i casi l’annata da riportare in etichetta sarà quella del vino oggetto del taglio migliorativo.

Il vino risultante dal taglio di più annate viene spesso definito cuvée ed è utilizzato largamente nella spumantizzazione secondo il metodo classico, dove vini base di età diverse vengono assemblati prima della rifermentazione. Fanno eccezione gli spumanti “millesimati”, per i quali il taglio, se presente, deve essere effettuato con vini della medesima annata (provenienti da vitigni diversi o vinificati con procedure diverse).

Il “Taglio Bordolese” è in realtà un assemblaggio di vini base prodotti con uve Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Merlot ed eventuali poche altre, effettuato prima della maturazione in contenitori di legno ed originario appunto della zona di Bordeaux, nella quale i vitigni base possono essere considerati autoctoni.

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