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Domande di Enologia - Spumantizzazione con il metodo Charmat

I quiz del vino: spumantizzazione col metodo Charmat

Descrivi nei dettagli la spumantizzazione con il metodo Charmat o Martinotti

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Il metodo di spumantizzazione Charmat, chiamato anche metodo Martinotti, è un metodo utilizzato per la produzione di spumanti come il Prosecco, e l’Asti spumante e molti altri. Prende il nome dal suo inventore, Federico Martinotti, che lo sviluppò nel 1895, anche se successivamente fu perfezionato da Eugène Charmat nel 1907.

Il processo di spumantizzazione Charmat si differenzia dal metodo tradizionale noto come metodo classico, per il fatto che la fermentazione secondaria avviene in grandi recipienti di acciaio inox chiamati autoclavi.

Ecco i passaggi principali del metodo di spumantizzazione Charmat:

  1. Vendemmia: Le uve vengono raccolte in vigna durante la vendemmia e selezionate per la produzione di spumanti. Le varietà di uva utilizzate possono variare a seconda del tipo di spumante che si intende produrre.
  2. Pressatura: Le uve vengono pressate delicatamente per ottenere il mosto, che viene separato dalle bucce e dai vinaccioli. È importante mantenere un ambiente a bassa temperatura durante questa fase per preservare la freschezza e la qualità del mosto.
  3. Fermentazione primaria: Il mosto viene trasferito in grandi recipienti di acciaio inox, chiamati fermentatori, dove avviene la fermentazione primaria. Durante questo processo, i lieviti naturali o selezionati vengono aggiunti al mosto per convertire gli zuccheri in alcol, producendo il vino base.
  4. Assemblaggio: Dopo la fermentazione primaria, si procede all’assemblaggio, o si passa direttamente alla fase di spumantizzazione qualora non sia richiesto.
  5. Fermentazione secondaria: Una volta assemblato, il vino base viene trasferito nelle autoclavi, grandi recipienti a tenuta di pressione. Qui si aggiunge una quantità controllata di zuccheri e lieviti selezionati per la fermentazione secondaria. Durante questa fase, la fermentazione produce anidride carbonica che viene trattenuta all’interno dell’autoclave, permettendone la dissoluzione nel vino.
  6. Affinamento: Al termine della fermentazione secondaria, il vino rimane in contatto con i lieviti per un periodo di tempo variabile, solitamente tra i 30 e i 90 giorni (in quest’ultimo caso si parla di “Charmat lungo“. Questo processo, chiamato affinamento, contribuisce a sviluppare gli aromi e a conferire una maggiore complessità al vino.
  7. Filtrazione e imbottigliamento isobarico: Dopo l’affinamento, il vino viene filtrato per rimuovere i lieviti morti e altre impurità. Questo passaggio è importante per ottenere un prodotto chiaro e stabile. A seguire viene imbottigliato sotto pressione (imbottigliamento isobarico).

Il metodo di spumantizzazione Charmat è apprezzato per la sua efficienza produttiva e per la produzione di spumanti freschi e fruttati, soprattutto da uve aromatiche. Tuttavia, è importante notare che i dettagli specifici del processo possono variare a seconda del produttore e del tipo di spumante che si intende produrre.