Indice dei contenuti

Il corso sul vino di Quattrocalici - Bordeaux

Bordeaux -Libournais, Pomerol e Saint-Émilion

I Bordeaux della "Rive Droite"

I vini del libournais, Pomerol, Saint-Emilion

 

Nel cuore della riva destra della Dordogna, dove le colline si fanno più dolci e i vigneti si stringono attorno a borghi di pietra calcarea, il Libournais rappresenta una delle aree viticole più iconiche e insieme più eterogenee dell’intero Bordelais. Se Pomerol e Saint-Émilion evocano immediatamente nomi leggendari e valutazioni da capogiro, è nel mosaico più ampio delle denominazioni circostanti che si coglie l’autentica essenza di questo territorio: una viticoltura antica, intimamente legata alla geologia e alla storia, che coniuga nobiltà e ruralità, prestigio e spontaneità.

Storia e identità del Libournais

La tradizione vinicola del Libournais ha origini antichissime. Già in epoca gallo-romana, l’area di Saint-Émilion era nota per la coltivazione della vite, favorita da un clima temperato e da suoli ricchi di calcare. Con l’arrivo dei monaci benedettini e poi agostiniani nel Medioevo, la viticoltura conobbe un forte impulso: le abbazie e i conventi gestivano vasti appezzamenti, sperimentavano tecniche agronomiche, miglioravano la qualità dei vini. Saint-Émilion divenne uno snodo fondamentale per il commercio vinicolo, grazie anche alla sua posizione favorevole lungo le vie fluviali e alla vicinanza con Libourne, città portuale fondata dagli inglesi nel XIII secolo.

Pomerol, invece, mantenne per secoli un profilo più discreto, quasi interamente agricolo, con piccole proprietà familiari dedite alla policoltura. Solo nel XX secolo, grazie al lavoro pionieristico di alcune famiglie (Petru, Moueix, Gazin), questo piccolo altopiano argilloso conquistò un posto d’onore nella geografia dei grandi vini di Bordeaux.

Saint-Émilion: complessità geologica e Classement storici

L’appellation Saint-Émilion AOC, ufficialmente riconosciuta nel 1936, copre circa 5.400 ettari e si articola su una straordinaria varietà di terroir, frutto della combinazione tra altopiani calcarei, pendii argillosi e fondovalle sabbiosi. Il Merlot domina le vigne, spesso affiancato da Cabernet Franc, più raro il Cabernet Sauvignon.

Il cuore storico della denominazione è il plateau calcaire, che circonda l’antica cittadina medievale. Qui, su suoli poveri ma ben drenati, nascono vini eleganti, nervosi, longevi, caratterizzati da tannini raffinati e da una straordinaria capacità di invecchiamento. Scendendo verso ovest, sui versanti argillosi, i vini acquistano potenza e densità, con una trama più ricca e opulenta, mentre a sud e a nord, in corrispondenza delle zone sabbiose, si ottengono vini più pronti, fruttati, meno longevi ma spesso di grande piacevolezza.

Nel 1954, Saint-Émilion fu la prima denominazione francese a introdurre una classificazione ufficiale dei suoi vini, aggiornata periodicamente (l’ultima revisione è del 2022). Essa distingue i vini in Grand Cru Classé e Premier Grand Cru Classé, a loro volta suddivisi in A e B. Accanto a questa, esiste la più vasta appellation Saint-Émilion Grand Cru AOC, che non è un livello qualitativo superiore, ma una distinzione basata su requisiti tecnici di produzione più severi rispetto all’AOC base (resa, maturazione, grado alcolico).

Tra i nomi più emblematici: Cheval Blanc, Ausone, Angélus, Pavie, Canon, Figeac, ciascuno espressione di un terroir unico e di una visione stilistica ben definita.

Pomerol: piccola grandezza senza gerarchie

A differenza di Saint-Émilion, la denominazione Pomerol AOC non ha mai adottato una classificazione ufficiale. E non ne ha mai avuto bisogno. In poco più di 800 ettari, Pomerol concentra una delle più alte densità di eccellenza vinicola al mondo. L’altopiano che si estende attorno alla chiesa del villaggio si compone di argille blu e argille ferruginose su base sabbiosa o ghiaiosa, un suolo freddo che matura lentamente e in profondità, perfetto per il Merlot.

Qui il Merlot trova la sua espressione più pura e sensuale: vini profondi, densi, dalla tessitura vellutata, capaci di invecchiare decenni ma anche di conquistare sin da giovani per la loro opulenza fruttata e la dolcezza del tannino. Il Cabernet Franc, in alcune parcelle, contribuisce con note fresche e floreali, ma raramente supera il 10-15% nei blend.

Alcuni nomi hanno fatto la leggenda di Pomerol: Pétrus, simbolo assoluto del Merlot bordolese; Le Pin, La Conseillante, L’Evangile, Vieux Château Certan, ciascuno con il proprio stile, ma uniti da un senso di precisione, profondità ed eleganza difficilmente eguagliabile.

Le appellations satellite di Saint-Émilion

Attorno a Saint-Émilion si trovano quattro appellations dites “satellites”, che condividono terroir simili e lo stesso stile enologico, pur con una reputazione meno affermata. Sono:

  • Montagne-Saint-Émilion
  • Lussac-Saint-Émilion
  • Puisseguin-Saint-Émilion
  • Saint-Georges-Saint-Émilion

Queste AOC, create negli anni ’30, si sviluppano su colline argilloso-calcaree e suoli sabbiosi, producendo vini a base Merlot, accessibili e talvolta sorprendenti per qualità. Negli ultimi anni, grazie a investimenti mirati e a una crescente attenzione all’espressione del terroir, molte proprietà hanno compiuto un vero salto di qualità. Anche qui, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon hanno un ruolo di supporto, donando struttura e aromaticità.

Fronsac e Canon-Fronsac: forza e classicità

A ovest di Libourne, le denominazioni Fronsac e Canon-Fronsac si adagiano su colline calcaree e argillose che dominano la confluenza tra Dordogna e Isle. Antica zona vinicola molto apprezzata nel XVIII secolo – quando i vini di Fronsac erano considerati tra i migliori del Bordelais – queste AOC stanno oggi vivendo un rinascimento, grazie a una nuova generazione di vignerons che punta sull’identità territoriale e su uno stile più nitido e meno boisé.

I vini sono robusti, speziati, con una bella componente minerale, capaci di affrontare il tempo ma anche di offrire soddisfazioni in gioventù. La qualità media è in forte crescita, e il rapporto qualità-prezzo, al momento, è tra i più favorevoli della riva destra.

Immagine di Marcello Leder
Marcello Leder

Sommelier AIS, divulgatore nel campo del vino e dell'enogastronomia. Ha fondato nel 2011 il portale Quattrocalici, divenuto punto di riferimento per la cultura del vino in Italia, ed è autore della sua struttura e di tutti i suoi contenuti.

Condividi questo articolo

Il Mondo del Vino

La Geografia del Vino nel Mondo, con le cartine dettagliate delle zone
vinicole dei Paesi produttori, la storia della viticoltura, i vitigni e i vini.