Il vitigno Moscato di Terracina si trova solo in Lazio, dove viene utilizzato non solo per la vinificazione ma anche come uva da tavola. Il Moscato di Terracina è molto simile al Moscato bianco, quello che a Pantelleria viene definito Zibibbo e in altre aree Moscato di Alessandria. Probabilmente si tratta di un adattamento locale di questo clone, co cui condivide il nome della famiglia di vitigni, che trae origine dal termine muscum, in latino muschio, di cui ne ricorda il profumo. La zona di sua coltivazione coincide con la DOC Terracina, situata sulla parte costiera della Pianura Pontina. La zona all’inizio del ‘900 ha subito una vasta bonifica de si è convertita a numerose coltivazioni, tra cui la vite, prima molto limitate dalla mancanza di aree coltivabili.
Il Moscato di Terracina ha bacca bianca, grande e sferica con buccia cerosa, di colore giallo-verde. Il suo grappolo ha una forma piramidale e le foglie sono di media dimensione, con cinque lobi. Il Moscato di Terracina è un vitigno molto aromatico e versatile. Viene pertanto utilizzato per produrre vini in tutti gli stili possibili, dal secco fermo allo spumante fino alla versione passito. I vini del Moscato di Terracina hanno grande aroma, che spazia dalla frutta matura e al miele, con accenni ammandorlati ma anche iodati in virtù della grande vicinanza del mare. Gli abbinamenti del Moscato di Terracina sono molteplici e completi e possono accompagnare tutto il pasto, dall’aperitivo fino al dessert.