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Vino Millesimato e Cuvée

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vino millesimato

Cosa vuol dire esattamente “Vino millesimato”?

Il termine vino “millesimato” deriva dal francese “millesime” ossia millesimo, in italiano “annata”. Il suo utilizzo in origine era limitato agli Champagne, poi si è esteso a tutti gli spumanti metodo classico. Millesimato significa “elaborato da uve provenienti da una singola annata” e il millesimo (annata) va riportato in etichetta. Anche in Italia, quasi tutti i disciplinari prevedono per gli spumanti metodo classico una tipologia “millesimato”.

La cuvée e gli spumanti metodo classico

La spumantizzazione con il metodo classico viene effettuata aggiungendo in bottiglia una miscela di zuccheri e lieviti ad un vino base per la cosiddetta “presa di spuma”. Il vino base è generalmente una cuvée, ossia una miscela, di vini di varie annate.

  • Tali vini possono essere stati sottoposti a fasi di maturazione diverse (parte in legno, parte in acciaio per esempio) o derivano dalla vinificazione di uve diverse, sottoposte magari a diversi processi di vinificazione (per esempio nella elaborazione degli spumanti rosé). La selezione dei vini per la cuvée è uno dei segreti più gelosamente custoditi dalle maisons, impegnate a produrre uno stile riproducibile, anno su anno, per i propri vini. Il termine cuvée è in Francia utilizzato anche al di fuori dell’ambito spumantistico, equivalendo più in generale al termine italiano “Assemblaggio”. Al di fuori della Francia il termine cuvée si usa convenzionalmente con riferimento agli spumanti elaborati con il metodo classico. Per tradizione, nei casi in cui l’eccezionalità di una grande vendemmia o il particolare pregio del vino base lo giustifichi, ha senso produrre spumante partendo dal solo vino di quell’annata specifica, pertanto “millesimato” e i vini portano in etichetta l’indicazione del millesimo.

E gli Charmat? E il Prosecco?

Gli “Charmat” sono spumanti prodotti in autoclave da masse di vino base da 10 a centinaia di ettolitri. E’ il metodo preferibile per spumantizzare vini da vitigni aromatici, perchè gli aromi caratteristici del vitigno non si potrebbero apprezzare se sovrastati dai profumi fermentativi di lievito o crosta di pane tipici della fermentazione in bottiglia. Questa tecnologia non presuppone l’assemblaggio di diversi vini in una cuvée e quindi l’indicazione “millesimato” è quasi sempre superflua.

  • La vinificazione in autoclave con il metodo Charmat o Martinotti prevede dei tempi di presa di spuma che variano da un paio di settimane fino a due-tre mesi (Charmat lungo), a differenza del metodo classico dove si parte dai tre mesi per arrivare anche a diversi anni. Lo scopo di questo tipo di elaborazione è quello di produrre quantitativi di spumante maggiori in tempi minori. I vini base in molti casi vengono vinificati “on demand” partendo da mosti refrigerati, con cicli produttivi non necessariamente legati alla vendemmia. Salvo alcune eccezioni, chiamare “millesimato” ad esempio un Prosecco rischia di essere una banalità, dal momento che di fatto per ragioni pratiche quasi tutti lo sono, e comunque il processo di elaborazione non prevede quella discontinuità caratteristica del metodo classico che contrappone la cuvée al millesimo. Comunque, per completezza di informazione, il disciplinare della Prosecco DOC prevede la possibilità di indicare in etichetta l’annata, qualora ne esistano i presupposti, mentre quello della Conegliano-Valdobbiadene DOCG prevede l’esplicito e facoltativo uso del termine “millesimato” con indicazione del millesimo in etichetta se il vino base è almeno per l’85% delle stessa annata.

E i vini fermi?

Tutti i disciplinari per i vini fermi DOC e DOCG impongono l’indicazione dell’annata in etichetta. Per quanto riguarda i vini IGP, si deve fare riferimento al singolo disciplinare, dal momento che in molti casi l’indicazione dell’annata non è obbligatoria, mentre non è prevista l’indicazione dell’annata per i vini da tavola. L’uso del termine millesimato per un vino fermo è inappropriato, essendo riferito solamente agli spumanti. Il termine “millesimo” riferito a una specifica annata di un vino fermo è un francesismo, tecnicamente corretto, più o meno opportuno a seconda dei casi.

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