Il vitigno Barbera bianca è una varietà del Piemonte, coltivata prevalentemente nella zona compresa tra Ovada e Acqui Terme. il suo nome deriva dalla somiglianza, nella forma del grappolo e dell’acino, con la Barbera, a bacca nera. La similitudine si limita però a questo aspetto morfologico e dal punto di vista ampelografico non esistono parentele tra le due varietà. La Barbera bianca Viene menzionata già nel 1825 dall’Acerbi, che la cita in quanto vitigno coltivato nella zona di Valenza. in seguito anche il Rovasenda (1877) e altri la descrivono come varietà dell’Oltrepò Pavese. Sebbene sia idonea all’allevamento in Piemonte è ad oggi quasi del tutto abbandonata, se ne può trovare ancora qualche filare nella provincia di Alessandria.
I suoi vini si distinguono per l’acidità molto elevata, il che la rende interessante sia per il taglio con altri vitigni, sia per spumantizzazioni, sia in alcune versioni in purezza, dove può esprimere una freschezza decisa e un profilo rustico ma autentico.
La sua presenza è oggi molto limitata e concentrata quasi esclusivamente nel Piemonte sud-orientale, in particolare nelle province di Alessandria e Asti. È ammessa in alcune DOC locali in uvaggio, ma sta iniziando ad essere valorizzata anche in vinificazioni in purezza o in blend con altri vitigni autoctoni come Cortese, Timorasso, o Favorita.
Caratteristiche ampelografiche
La foglia è media, trilobata o pentalobata, con superficie bollosa. Il grappolo è medio, allungato, piuttosto spargolo, con acini tondi, di colore giallo-verde, con buccia spessa e pruinosa. La maturazione è medio-tardiva, verso fine settembre o inizio ottobre.
Proprietà agronomiche
Il vitigno ha buona vigoria, si adatta bene ai terreni collinari argillosi o calcarei e ha una buona tolleranza alle escursioni termiche. La resa è media ma costante. È una pianta rustica, che si presta alla coltivazione in asciutta e può esprimere buoni risultati anche in condizioni difficili.
Resistenze e sensibilità
Mostra una discreta resistenza alle principali crittogame, ma può essere sensibile alla botrite se i grappoli restano troppo compatti in annate umide. La buccia spessa la protegge abbastanza bene in fase di maturazione.
Proprietà enologiche
La Barbera bianca dà mosti con acidità elevatissima e contenuto zuccherino medio, ideali per vini freschi e tesi, oppure per la produzione di spumanti metodo classico o charmat. In purezza, richiede un’attenta vinificazione per non risultare eccessivamente aspra. Alcuni produttori la utilizzano per dare freschezza e struttura acida a uvaggi locali.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Barbera bianca
I vini si presentano con un colore giallo tenue, tendente al verdolino. Al naso offrono sentori di fiori bianchi, erbe di campo, limone, mela verde e crosta di pane nelle versioni rifermentate. Al gusto si distinguono per una spinta acida molto marcata, una struttura esile ma nervosa, e un finale asciutto e verticale, spesso con ritorni minerali e agrumati.
Nelle versioni spumantizzate, il vino guadagna in finezza ed è particolarmente adatto a piatti freschi e leggeri, crudité di pesce, formaggi freschi, torte salate ed è eccellente come aperitivo.
