La Maiolica è un antico vitigno a bacca nera originario dell’Abruzzo, una regione italiana ricca di tradizioni vitivinicole. Sebbene le sue origini rimangano avvolte nel mistero, documentazioni storiche attestano la sua presenza in Abruzzo fin dal 1875, come evidenziato nel Bollettino Ampelografico di quell’anno e nell’Annuario Generale per la Viticoltura e l’Enologia del 1892o. Queste fonti storiche sottolineano non solo l’importanza storica del vitigno ma anche la sua diffusione in tempi passati.
La varietà, tuttavia, ha rischiato l’oblio, superata da altri vitigni più produttivi come il Montepulciano d’Abruzzo, famoso per la sua elevata resa. La Maiolica si caratterizza per i suoi grappoli di media grandezza, talvolta alati e non particolarmente compatti, con acini dotati di una buccia di spessore medio che, a maturazione, assumono un intenso colore nero. La varietà si distingue per una bassa fertilità basale, evidenziata dal fatto che il primo germoglio fruttifero appare solitamente dal quarto nodo in poi.
Nonostante le difficoltà legate alla sua coltivazione, dovute principalmente a una produttività inferiore e a una sensibilità alle gelate invernali, il vitigno Maiolica è stato oggetto di un accurato lavoro di recupero da parte dell’Istituto Sperimentale di Viticoltura di Conegliano Veneto, in provincia di Treviso, grazie al quale è stato possibile conservare e valorizzare il germoplasma di questa preziosa varietà.
Oggi la Maiolica è coltivata, seppur in quantità limitate, principalmente nelle province di Pescara e Chieti in Abruzzo, con piccole aree di produzione anche nella provincia di Macerata, nelle Marche. Nonostante la sua presenza sia ancora sporadica, il vitigno è apprezzato per la produzione di vini rossi di buona intensità cromatica, che si distinguono per il loro profilo aromatico ricco di spezie, fiori rossi e frutta matura. Il vino ottenuto dalla Maiolica, se vinificato in purezza, presenta un buon corpo, tannini evidenti e una lunga persistenza in bocca, testimoniando le potenzialità qualitative di questo antico vitigno.
La confusione tra la Maiolica e la varietà Gaglioppo, dovuta a sinonimi sovrapponibili e a similitudini morfologiche, non ha impedito agli appassionati e ai professionisti del settore di riconoscere e apprezzare le uniche caratteristiche della Maiolica. Questo recupero non solo arricchisce il patrimonio vitivinicolo abruzzese ma offre anche nuove opportunità per esplorare la diversità e la ricchezza dei vini italiani.