Il vitigno Casetta è un autoctono della Vallagarina, situata a cavallo tra le province di Trento e di Verona. Ha origini antichissime e deriva sicuramente dall’addomesticazione di viti selvatiche. Infatti uno dei suoi sinonimi è “Lambrusco a foglia tonda” che fa da contraltare all’Enantio o Lambrusco a foglia frastagliata diffuso anch’esso in forma esclusiva nello stesso territorio. E’ particolarmente diffuso tra i comuni di Ala e Avio, in provincia di Trento, e Dolcè, Brentino Belluno e Rivoli in provincia di Verona. Pare che il vitigno prenda il nome da una famiglia di Marani di Ala (TN), nota per coltivare questo vitigno nei suoi poderi, da cui uno dei suoi sinonimi locali, Maranela. Il Casetta ha ceppi particolarmente longevi, e non è raro trovare piante produttive risalenti all’epoca immediatamente dopo la venuta della fillossera, ossia circa 70 anni or sono.
A causa della scarsa reperibilità in commercio di barbatelle innestate il Casetta viene ancor oggi riprodotto per ramificazione, interrando un tralcio di una vite vicina. Dopo essere stato abbandonato negli anni Sessanta a favore di varietà più richieste dal mercato e ed essere stato anche radiato come vitigno autorizzato a causa della sua particolare sensibilità a malattie fungine, negli ultimi anni sta nuovamente crescendo l’interesse per questo vitigno, infatti dal 2002 la varietà è stata reintrodotta tra quelle ammesse alla coltivazione anche se solo recentemente, dal novembre 2006, con il riconoscimento della Valdadige Terradeiforti DOC, si possono produrre alcune tipologie di vino a denominazione di origine con uve Casetta in purezza. Dal punto di vista ampelografico, il vitigno Casetta è caratterizzato da una foglia media, pentagonale, pentalobata. Il suo grappolo è conico e alato di dimensioni medie, spargolo con acino medio-grande. La buccia degli acini è sottile, di colore scuro, quasi un blu-nero, abbastanza resistente ai freddi invernali, ma molto sensibile alle gelate invernali. Il Casetta ha buona vigoria e si adatta bene a terreni calcarei e collinari, che abbiano una buona esposizione e ventilazione, ad altezze che non superino i quattrocento metri di altitudine. È ricco di polifenoli, ha una pronunciata acidità e tannini relativamente decisi. Come vino, il Casetta alla vista si presenta dal colore rosso rubino intenso. Al naso presenta note fruttate di prugna matura e mora, su di un sottofondo lievemente vegetale e una nota speziate di pepe nero nel finale. Al palato è strutturato, giustamente tannico, abbastanza morbido e persistente. Lo possiamo abbinare a polenta con formaggio o funghi o carne di maiale alla griglia.