La sua storicità è tale che, nel 1987, diede vita alla prima DOCG italiana per un vino bianco secco,
il celebre Romagna Albana DOCG, riconoscimento che segnò un momento simbolico per la viticoltura romagnola.Dal punto di vista genetico, l’Albana non presenta parentele certe con altri vitigni italiani, ma si ipotizza una parentela antica con varietà diffuse nell’Italia centrale e settentrionale.
È stata coltivata per secoli sia per la produzione di vini secchi che vini dolci passiti, e ancora oggi si distingue per questa doppia vocazione.
Diffusione in Italia
In Italia, l’Albana è coltivata quasi esclusivamente in Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Ravenna,Forlì-Cesena, Bologna e Rimini. Secondo i dati ufficiali, la superficie coltivata si aggira intorno ai 1.200 ettari. È ammessa in diversi disciplinari, ma la massima espressione si ottiene nella Romagna Albana DOCG,dove può essere prodotta nelle versioni secco, amabile, dolce e passito, quest’ultima spesso la più interessante dal punto di vista qualitativo.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta presenta buona vigoria, portamento espanso e produzione abbondante.
La foglia è media, trilobata o pentalobata, di colore verde intenso.
Il grappolo è medio, conico o cilindrico, spesso alato e mediamente compatto.
Gli acini sono medio-piccoli, sferici o leggermente ellittici, con buccia spessa di colore giallo dorato
che può assumere sfumature ambrate a piena maturazione. Matura precocemente, generalmente nella prima metà di settembre.
Proprietà agronomiche
L’Albana si adatta bene a terreni collinari, preferibilmente argillosi e calcarei, ben esposti e ben drenati.
Teme l’eccessiva umidità ma resiste bene al caldo estivo, mantenendo una buona acidità anche in vendemmie tardive. È un vitigno che può dare produzioni elevate, ma la qualità enologica migliora sensibilmente quando le rese vengono contenute, specialmente per la produzione delle versioni passite.
Resistenze e sensibilità
È sensibile alla botrite in fase di maturazione avanzata, aspetto che però viene talvolta sfruttato positivamente nella produzione di passiti botritizzati.
È discretamente resistente all’oidio, mentre può soffrire di colatura in caso di fioritura instabile.
Si adatta bene sia a sistemi di allevamento tradizionali (controspalliera, pergola romagnola) sia a quelli moderni.
Proprietà enologiche
L’Albana è una varietà ricca in zuccheri, che può raggiungere gradazioni elevate, con acidità medio-bassa e notevole contenuto in polifenoli, dato raro per un vitigno a bacca bianca.
Questa caratteristica lo rende adatto sia alla vinificazione in bianco secco, sia alla produzione di vini dolci passiti dalla grande concentrazione aromatica e potere evolutivo.
I mosti sono facilmente ossidabili, per cui è importante un’attenta gestione in cantina, specie se si desidera conservare freschezza aromatica e colore brillante. In molte versioni, l’Albana viene fermentata o affinata in legno, che contribuisce a valorizzarne le componenti strutturali.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Albana
I vini da Albana secco presentano colore giallo dorato intenso, con profumi di albicocca,
pesca gialla, erbe aromatiche, talvolta note balsamiche o minerali. In bocca offrono corpo pieno, calore alcolico, struttura tannica percepibile (dato inusuale nei bianchi), con persistenza lunga e retrogusto leggermente amarognolo.
Le versioni amabili e dolci amplificano le note di frutta matura, miele, scorza d’arancia, con dolcezza equilibrata e acidità moderata.
I passiti, talvolta arricchiti da botrite nobile, rappresentano l’espressione più alta del vitigno, offrendo bouquet complessi di canditi, spezie, zafferano e datteri, con una straordinaria longevità e capacità di evoluzione.
