Il vitigno Biancame è presente soprattutto nelle Marche ed è noto anche come Bianchello. Il Biancame deve il suo nome al colore piuttosto scarico delle sue uve. Le origini del Biancame risalgono a qualche secolo avanti Cristo, ma la diffusione del vitigno iniziò dal 500 a.C. Addirittura Tacito suppone che i vini prodotti con il Bianchello (Biancame) siano stati la causa principale della sconfitta di Ausdrubale inferta dai romani nella famosa guerra del Metauro, con i guerrieri Cartaginesi in stato di ubriachezza. L’inizio della valorizzazione del vitigno Biancame risale al 1969, quando ha dato origine alla denominazione Bianchello del Metauro DOC. Il vitigno è presente anche nei vini della denominazione Colli di Rimini DOC.
Oggi la maggior parte dei vigneti di Biancame si trovano nelle province di Ancona, Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino, nelle Marche. Nel 2000, la sua diffusione ne territorio ammontava a 2.080 ettari. Il Biancame tende a produrre vini bianchi delicati, con sapori fruttati e aromi floreali. Nel vino DOC Bianchello del Metauro, prodotto nella provincia di Pesaro-Urbino, il contenuto in Biancame deve essere almeno del 95%, è possibile includere anche fino al 5% di Malvasia bianca lunga,conosciuta localmente come Malvasia Toscana. Allo stesso modo, il Biancame è presente nel vino Colli di Rimini bianco DOC, prodotto nella provincia di Rimini in Emilia-Romagna, nel quale deve costituire almeno l’85% dell’uvaggio, con Pignoletto, Chardonnay, Riesling Italico, Sauvignon, Pinot bianco e Müller-Thurgau a completare il restante 15%.