Il vitigno Xinomavro (in greco, Ξινόμαυρο) è il più importante tra i vitigni autoctoni a bacca nera degli altopiani di Naoussa, in Macedonia (Grecia). L’etimologia del nome si rifà alle caratteristiche dei vini da esso ottenuti, significando letteralmente “nero acido”. Nel 2010, la sua superficie coltivata globale totale era di circa 2000 ettari, tutti in Grecia, ad eccezione di una piccola parte nella Repubblica ex Yugoslava di Macedonia, con alcune coltivazioni sperimentali aperte anche in altre parti del mondo, tra cui la Cina. Il vino rosso prodotto con il vitigno Xinomavro nella regione di Naoussa è diventato uno dei vini più importanti e apprezzati in Grecia e viene considerato uno dei più pregiati dell’intera area Mediterranea.
La Denominazione di Origine Protetta Naoussa DOP è stata istituita nel 1971 e la sua unica tipologie prevede l’utilizzo di uve Xinomavro in purezza. I vini hanno buona predisposizione all’invecchiamento, grazie all’alto contenuto di acidità e tannini, simile a quello del Barolo ottenuto in Italia a partire dalle uve di Nebbiolo. A Goumenissa (sempre in Macedonia) lo Xinomavro viene spesso vinificato in uvaggio con il Negoska per produrre vini molto fruttati e ad alta gradazione alcolica. Lo Xinomavro è comunque ampiamente diffuso in tutta la Grecia continentale e presente in molte denominazioni, tra cui la Rapsani DOP, ai piedi del Monte Olimpo, i cui vini, cupi e corposi, si ottengono da uvaggi con i vitigni Stavroto e Krassato. In altre zone e per denominazioni per lo più IGP, lo Xinomavro viene assemblato con vitigni internazionali come il Merlot e lo Syrah per ottenere vini più morbidi ed apprezzati da un pubblico più ampio. Al naso, i vini da Xinomavro presentano caratteristiche note di prugna secca, fragola e pomodoro secco.
Gli acini dello Xinomavro sono blu-neri, di dimensione variabile a seconda del tipo di clone, e i grappoli particolarmente compatti. Il vitigno ha maturazione tardiva e produttività irregolare, per cui i vini possono presentare caratteristiche diverse in funzione dell’annata. La buona predisposizione dei vini all’invecchiamento fa si che essi tendano in una certa misura a migliorare con il tempo.