La varietà si diffuse rapidamente grazie alla sua resistenza al freddo e alle malattie, trovando nel clima temperato-umido dell’Est americano un ambiente favorevole. A partire dal 1820 il Catawba divenne il vitigno più coltivato degli Stati Uniti, in particolare grazie al lavoro del pioniere Nicholas Longworth di Cincinnati, che lo utilizzò per produrre i primi spumanti americani secondo il metodo tradizionale, anticipando di decenni lo sviluppo della moderna enologia statunitense. I suoi vini, apprezzati anche in Europa, segnarono un’epoca nella storia vitivinicola americana, prima dell’avvento della fillossera e del predominio dei vitigni europei.
Dal punto di vista storico e culturale, il Catawba è un simbolo della viticoltura pre-moderna degli Stati Uniti, quando i vitigni autoctoni e ibridi dominavano il panorama produttivo. Rappresenta una tappa fondamentale nella ricerca di un’identità enologica americana, prima della diffusione del Cabernet Sauvignon e dello Chardonnay. Oggi è considerato un vitigno “storico”, coltivato in piccole quantità per preservarne il valore culturale e per la produzione di vini da dessert e spumanti dal profilo aromatico singolare, spesso contraddistinti dal tipico sentore di foxiness (note muschiate e selvatiche) tipico delle varietà di Vitis labrusca.
Zone di coltivazione
Il Catawba è coltivato principalmente nelle regioni orientali e nord-orientali degli Stati Uniti, in particolare in Ohio, New York (Finger Lakes), Pennsylvania e Maryland. È presente anche nelle aree dei Grandi Laghi, soprattutto lungo le rive del Lago Erie e del Lago Michigan, dove il clima temperato e umido consente una maturazione graduale e una buona conservazione dell’acidità.
In misura minore è coltivato anche nel Midwest (Indiana, Missouri, Illinois) e in alcune zone del Sud-Est come Carolina del Nord e del Sud, dove il vitigno trova ancora condizioni favorevoli. La sua resistenza al freddo e alle malattie fungine lo ha reso per lungo tempo una delle poche varietà affidabili per la viticoltura americana prima dell’introduzione dei portainnesti europei. Al di fuori degli Stati Uniti, il Catawba è raramente coltivato, se non a fini sperimentali o per collezioni ampelografiche.
Caratteristiche ampelografiche
La pianta di Catawba è di elevata vigoria, con portamento espanso e tralci robusti e flessibili. Le foglie sono grandi, orbicolari o trilobate, di colore verde scuro, con lembo spesso e superficie rugosa. Il grappolo è medio-grande, conico, compatto o semicompatto. Gli acini sono medio-grandi, sferici o leggermente ellissoidali, con buccia spessa e consistente di colore rosa-violaceo o ramato, molto pruinosa. La polpa è succosa e dolce, con sapore caratteristico, fruttato e muschiato, tipico delle varietà di Vitis labrusca.
Germoglia tardi e matura in epoca medio-tardiva, generalmente tra la fine di settembre e ottobre, richiedendo quindi stagioni di crescita piuttosto lunghe. È una varietà rustica e resistente, ma può risultare sensibile alla peronospora e all’oidio in climi eccessivamente umidi, nonché alla colatura dei fiori in annate fresche.
Caratteristiche colturali e agronomiche
Il Catawba predilige suoli profondi, ben drenati e moderatamente fertili, di natura sabbiosa o argillosa. È una varietà rustica, molto resistente al freddo, alla fillossera e a diverse malattie della vite, motivo per cui venne ampiamente coltivata negli Stati Uniti nel XIX secolo. Le forme di allevamento più comuni sono il Geneva Double Curtain e il cordone speronato, che permettono di controllarne la vigoria e garantire una buona esposizione dei grappoli alla luce.
Le rese possono essere elevate, ma la qualità dei mosti dipende fortemente dal controllo della produttività e dalla maturazione completa delle uve. Nei climi freschi, il Catawba tende a mantenere alta acidità e zuccheri moderati, mentre nei climi più caldi può sviluppare aromi intensamente fruttati ma meno equilibrati. È una varietà versatile, adatta sia alla produzione di vini fermi che di spumanti e vini dolci naturali.
Caratteristiche enologiche del vitigno
Le uve di Catawba danno mosti aromatici e profumati, con buona acidità e tenore zuccherino medio-alto. La vinificazione avviene generalmente in acciaio inox a bassa temperatura per preservare i profumi fruttati, ma il vitigno è storicamente associato anche alla produzione di spumanti metodo tradizionale e vini da dessert.
L’aromaticità è intensa e inconfondibile: note di fragola, lampone, uva moscata e spezie dolci si accompagnano al caratteristico sentore di “foxiness”, dovuto alla componente di Vitis labrusca. Quando vinificato con rese contenute e accurata gestione della fermentazione, può dare vini sorprendenti per equilibrio e tipicità, con un profilo sensoriale che unisce rusticità e grazia aromatica.
Caratteristiche organolettiche dei vini
I vini da Catawba si presentano di colore rosato o ambrato chiaro, talvolta con riflessi ramati. Al naso offrono un profilo aromatico vivace e distintivo, con profumi di frutta rossa, fragoline di bosco, uva fragola, fiori di campo e leggere note muschiate. Al palato risultano freschi, aromatici e lievemente dolci, con acidità brillante e un finale fruttato e persistente. Nelle versioni spumantizzate, il Catawba rivela una sorprendente finezza e vivacità, mentre nei vini dolci o liquorosi esprime pienezza e rotondità.
