il corso sul vino di Quattrocalici
La regione della Champagne è una delle aree viticole più settentrionali d’Europa e presenta un mosaico complesso di suoli, esposizioni e microclimi che determinano la grande diversità dei suoi vini spumanti. Dal punto di vista geografico e produttivo, la Champagne è suddivisa in cinque grandi sottozone: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Côte de Sézanne e Côte des Bar (Aube). Ognuna di queste aree possiede un’identità viticola precisa, definita dalla natura dei suoli, dalla dominanza varietale e dalle caratteristiche enologiche dei vini che vi si producono.
Situata a sud della città di Reims, la Montagne de Reims è un altopiano collinare composto da terreni gessosi, marnosi e argillosi, ricchi di microzone con esposizioni variabili. È il regno del Pinot Noir, che rappresenta circa il 60% della superficie vitata, seguito da Chardonnay e Pinot Meunier.
I vini prodotti in questa zona si distinguono per struttura, corpo e longevità, caratteristiche che li rendono fondamentali negli assemblaggi delle grandi cuvées di Champagne. I comuni di Bouzy, Ambonnay, Mailly-Champagne, Verzenay e Verzy sono tra i più celebri Grand Cru della regione.
La Vallée de la Marne si estende lungo il corso del fiume Marna, da Aÿ fino a Château-Thierry. Il suolo alterna gesso, argilla, marne e sabbia, con grande eterogeneità pedologica. Il vitigno simbolo della zona è il Pinot Meunier, che grazie alla sua resistenza al freddo si adatta perfettamente al clima più umido e ai terreni profondi della valle.
I vini che ne derivano sono morbidi, fruttati e di pronta beva, spesso impiegati per conferire rotondità e ampiezza aromatica alle cuvées. Nella parte orientale, ad Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ, domina invece il Pinot Noir, che dà origine a vini più complessi e strutturati.
A sud di Épernay si trova la Côte des Blancs, la zona più strettamente legata alla coltivazione dello Chardonnay. I suoli gessosi del Cretaceo e le esposizioni prevalentemente a est favoriscono la produzione di vini freschi, eleganti e minerali, con acidità spiccata e grande potenziale di invecchiamento.
La Côte des Blancs è la patria dei Blanc de Blancs, Champagne prodotti esclusivamente da uve Chardonnay, celebri per finezza aromatica, tensione e longevità. I comuni Grand Cru più importanti sono Avize, Cramant, Chouilly, Le Mesnil-sur-Oger, Oger e Oiry.
Proseguendo verso sud si incontra la Côte de Sézanne, naturale estensione meridionale della Côte des Blancs. I terreni qui contengono più argilla e sabbia in superficie, con il gesso in profondità, e il clima leggermente più caldo favorisce una maturazione più regolare delle uve.
Il vitigno principale è ancora lo Chardonnay, ma i vini risultano generalmente più morbidi, fruttati e pronti, con acidità meno marcata rispetto a quelli della Côte des Blancs. Sono spesso utilizzati per apportare rotondità e volume alle cuvées delle maisons.
La Côte des Bar, nel dipartimento dell’Aube, è la zona più meridionale della Champagne e la più geologicamente diversa. I suoli kimmeridgiani di origine giurassica, ricchi di marne calcaree, ricordano quelli di Chablis. Qui domina il Pinot Noir, che trova condizioni ideali per una maturazione completa e produce vini ricchi, strutturati e profondi.
Il clima, più continentale e caldo rispetto alla Marna, favorisce uve di ottima concentrazione aromatica, destinate sia alle cuvées di assemblaggio sia a Champagne monovitigno di forte personalità. I produttori indipendenti della Côte des Bar stanno oggi valorizzando la zona con vini di terroir, spesso provenienti da singole parcelle.
Le cinque sottozone della Champagne formano un insieme complesso ma coerente, dove ogni area contribuisce con caratteristiche complementari all’identità dei vini spumanti champenois:
Insieme, queste componenti definiscono la complessità enologica che rende unico lo Champagne, risultato di un equilibrio sapiente tra vitigno, suolo e arte dell’assemblaggio.