L’enografia è la disciplina che studia e descrive il mondo del vino da un punto di vista geografico, culturale e normativo. Essa si occupa di identificare e analizzare le regioni vitivinicole, i terroir, i vitigni coltivati, le tecniche di produzione e le varie denominazioni di origine che caratterizzano la produzione vinicola di un territorio. L’enografia si divide principalmente in due grandi ambiti: l’Enografia nazionale, che studia il vino italiano e le sue denominazioni, e l’Enografia internazionale, che analizza le regioni vinicole e le normative di altri paesi produttori nel mondo.
L’Enografia nazionale italiana è un campo vastissimo e articolato, considerando che l’Italia è uno dei paesi con la maggiore diversità vitivinicola al mondo, sia per numero di vitigni autoctoni coltivati, sia per quantità di denominazioni di origine (DOCG, DOC, IGT). Questo ramo dell’enografia comprende lo studio dettagliato di ciascuna regione vinicola italiana, dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia, con approfondimenti su terroir, climi, suoli, metodi di vinificazione e caratteristiche organolettiche dei vini prodotti.
In Italia, la regolamentazione delle denominazioni di origine rappresenta un aspetto cruciale dell’enografia, poiché permette di comprendere l’identità e la qualità dei vini in relazione al loro territorio. Attualmente l’Italia conta 76 DOCG e oltre 330 DOC, ciascuna con disciplinari rigorosi che definiscono i vitigni consentiti, le rese massime per ettaro, le modalità di produzione, l’invecchiamento e altre regole specifiche. Inoltre, vi sono 118 Indicazioni Geografiche Tipiche (IGT) che offrono maggiore flessibilità ma sempre in relazione a un territorio specifico.
L’Enografia nazionale italiana non si limita però alla classificazione normativa; comprende anche la storia vitivinicola delle varie aree, le tradizioni locali, le tecniche di vinificazione tipiche e l’impatto socio-economico della viticoltura. Ad esempio, aree come le Langhe in Piemonte, il Chianti in Toscana, o l’Etna in Sicilia, sono diventate sinonimo di qualità e autenticità grazie a secoli di storia e a un’attenta tutela enografica.
L’Enografia internazionale espande questo studio oltre i confini nazionali, analizzando le grandi regioni vinicole mondiali, le loro tradizioni e normative. Questo ramo dell’enografia è fondamentale per comprendere come diverse culture approccino il mondo del vino e come ciascun paese abbia sviluppato sistemi di classificazione simili ma distinti da quello italiano. In Francia, ad esempio, esistono le Appellations d’Origine Contrôlée (AOC) che sono simili alle DOCG italiane. Regioni come Bordeaux, Borgogna, Champagne o Alsazia sono studiate approfonditamente per le loro peculiarità geografiche e storiche, così come le complesse normative che disciplinano la produzione.
Oltre alla Francia, l’enografia internazionale copre anche i paesi del Nuovo Mondo, come Stati Uniti, Australia, Cile, Argentina, Nuova Zelanda e Sudafrica. Questi paesi presentano una differente visione della regolamentazione, con meno enfasi sulle denominazioni e più attenzione alle varietà di uva utilizzate. Zone come Napa Valley, Marlborough o Mendoza sono diventate famose per caratteristiche specifiche legate al clima, al suolo e alla tecnologia enologica avanzata.