Il Glossario del vino di Quattrocalici

Denominazione di ricaduta

Enografia

denominazioni di ricaduta

Spesso, in riferimento ad una DOCG, si sente parlare di “denominazione di ricaduta” o di “DOC di ricaduta“. Cosa si intende nello specifico quando si parla di “denominazione di ricaduta“?

Si sa che, dal punto di vista del disciplinare, le DOCG sono il tipo di denominazione con le maglie più strette, in termini di resa dell’uva in vino e di tipo e durata dell’affinamento dello stesso. Inoltre i vini vengono sottoposti ad esame organolettico da un’apposita commissione prima dell’imbottigliamento.

Inoltre una denominazione, per entrare a far parte dell’olimpo delle DOCG, deve essere stata presente come DOC per almeno 5 anni. Questo fa sì che tutte le DOCG derivano da precedenti DOC, che in quasi tutti i casi non sono state sovrascritte ma sono rimaste al loro posto, condividendo la zona di coltivazione delle uve con quella della DOCG in questione.

Si parla di “denominazione di ricaduta” o di “DOC di ricaduta” in riferimento alle DOCG insistenti sullo stesso territorio, all’interno delle quali, per l’appunto, vengono fatti “ricadere” quei vini che per qualsiasi motivo hanno subito da parte della competente commissione un declassamento dalla DOCG di provenienza, oppure che intenzionalmente siano stati concepiti per rappresentare una versione più giovane e immediata dei vini del territorio.

Il caso delle IGT in riferimento alle eventuali DOC presenti all’interno della loro area di coltivazione delle viti è analogo, essendo i rispettivi disciplinari ancora più permissivi rispetto a quelli delle DOC della stessa zona. Manca però in questo caso la precisa corrispondenza tra zona di coltivazione e tipologie di vino, in quanto le DOC non nascono necessariamente per filiazione da una denominazione madre, come è invece il caso delle DOCG.

Non è comunque detto che nella denominazione di ricaduta rientrino vini di livello più “basso”. A parte i casi in cui, ad esempio per il cattivo andamento climatico dell’annata, sia mancato un requisito per ottenere la DOCG, negli altri casi si tratta di scelte commerciali o enologiche, fatte dai produttori per avere maggiore libertà di scelta a livello produttivo.