Il vitigno Casavecchia ha origini poco conosciute. Sicuramente è un autoctono campano, diffuso soprattutto in provincia di Caserta. Una leggenda tramandata tra i contadini ne fa risalire la scoperta in un vecchio rudere noto come “a casa vecchia”. Lì fu rinvenuto agli inizi del ‘900 un vecchio ceppo sopravvissuto alle epidemie di oidio e fillossera dell’800, capostipite quindi dell’odierno vitigno Casavecchia. La zona di produzione del Casavecchia si trova nel Nord della provincia di Caserta ed è compresa tra i comuni di Pontelatone, Formicola, Liberi e Castel di Sasso. Il legame territoriale del vitigno è molto forte e la sua adattabilità ad altre aree è molto scarsa.
Il Casavecchia è un vitigno a bacca nera autoctono della Campania, profondamente radicato nel territorio del casertano, in particolare nell’area di Pontelatone, dove secondo la leggenda fu riscoperto nel XIX secolo nei pressi di una casa abbandonata, da cui deriverebbe il suo nome. La sua origine è probabilmente molto più antica: recenti studi genetici lo collegano a varietà pre-fillosseriche del bacino campano, suggerendone un’origine autoctona e arcaica, probabilmente collegata alla viticoltura preromana dell’area.
Il Casavecchia è un vitigno “misterioso”, infatti nessun ampelografo né ha mai parlato e nonostante i progressi nella mappatura genetica dei vitigni, il Casavecchia presenta caratteristiche molto originali ed è escluso che possa essere un clone di un altro vitigno. L’unico legame del Casavecchia con l’antica viticoltura Campana è che l’antica località romana “Trebula baliniensis” coincide con l’area della sua produzione, facendo pensate che il vitigno all’origine del vino “Trebulanum” decantato da Plinio il Vecchio potrebbe proprio essere il Casavecchia. Essendo poco produttivo, il Casavecchia è favorito naturalmente verso prodotti di alta qualità. Il vino Casavecchia è di grande struttura, dall’intenso colore rosso e con una notevole predisposizione all’invecchiamento, tanto che può essere davvero apprezzato e valorizzato solo in seguito ad un affinamento in rovere di 15-18 mesi e ad un successivo affinamento in bottiglia di almeno 4 o 5 anni. Si ritiene che un vino Casavecchia ottenuto dalle uve migliori possa raggiungere senza problemi 20 anni e più di invecchiamento. La Casavecchia di Pontelatone DOC è una delle più piccole se non la più piccola d’Italia e proprio per questo naturalmente incline a produrre un vino di elevata qualità.
Dimenticato per lungo tempo, il Casavecchia è stato recuperato grazie al lavoro di alcuni viticoltori locali e valorizzato nel disciplinare della DOC Casavecchia di Pontelatone, istituita nel 2011. Oggi è considerato un emblema della rinascita dei vitigni storici campani, capace di dar vita a vini rossi strutturati e longevi.
In Italia è presente quasi esclusivamente in Campania, soprattutto nella provincia di Caserta, in particolare nei comuni di Pontelatone, Formicola, Liberi, Castel di Sasso e zone limitrofe. È ammesso alla produzione della DOC Casavecchia di Pontelatone, che prevede sia versioni base che riserva. Alcuni produttori lo utilizzano anche per IGT Campania rosso in purezza, contribuendo alla sua progressiva valorizzazione.
Caratteristiche ampelografiche
La vite di Casavecchia è di media vigoria, con portamento eretto o semi-eretto. La foglia è grande, pentagonale, trilobata o pentalobata. Il grappolo è piuttosto grande, conico, mediamente compatto, talvolta alato. Gli acini sono grandi, ovoidali, con buccia spessa e coriacea di colore blu-nero, molto ricca in antociani. La maturazione è tardiva, generalmente nella seconda metà di ottobre.
Proprietà agronomiche
Il Casavecchia si adatta bene ai terreni vulcanici, argillosi o calcarei, purché ben drenati, ed è resistente alle alte temperature estive. La pianta predilige altitudini collinari e beneficia dell’escursione termica tra giorno e notte. È un vitigno che rende al meglio in basse rese, motivo per cui necessita di potature corte e accurata selezione dei grappoli in vigneto.
Resistenze e sensibilità
È discretamente resistente alla siccità e alle alte temperature, ma può essere soggetto a colature e acinellatura se le condizioni climatiche sono sfavorevoli in fioritura. Richiede attenzione nei confronti dell’oidio e della botrite, specie nelle annate piovose, a causa della compattezza dei grappoli.
Proprietà enologiche
Il Casavecchia produce mosti ricchi in estratto e coloranti naturali, con buona acidità e contenuti zuccherini medio-alti, caratteristiche che ne fanno un’ottima base per vini di struttura, longevità e affinamento in legno. È generalmente vinificato in purezza, con fermentazioni lunghe e macerazioni prolungate, per esaltarne il profilo tannico e speziato.
Caratteristiche organolettiche dei vini da Casavecchia
I vini da Casavecchia presentano colore rubino profondo, con riflessi violacei da giovani e granati con l’evoluzione. Il bouquet è complesso e variegato: si va dalle note di frutti di bosco (mora, ribes, prugna), a sfumature di spezie dolci (cannella, pepe nero), tabacco, cuoio e radici. Con l’affinamento emergono toni di liquirizia, balsamico, terra e cacao amaro.
In bocca il vino è strutturato, pieno, con tannini importanti ma ben maturi, buona freschezza e un finale lungo, spesso sapido. I migliori Casavecchia possono invecchiare anche oltre i 10 anni, sviluppando eleganza e profondità. È un vino da grande cucina, perfetto in abbinamento con carni rosse, cinghiale, brasati, formaggi stagionati e piatti ricchi della tradizione campana.
