Il Koshu è un vitigno a bacca rosa tradizionale del Giappone, dove viene coltivato da più di 1000 anni. Le sue origini sono misteriose, anche se sembra essere giunto in Asia tramite la Via della Seta. Nonostante alcuni sostengano che il Koshu sia autoctono del Giappone, ricerche sul DNA hanno permesso di stabilire la sua discendenza dalla vite europea (Vitis vinifera). Dal punto di vista enologico, il Koshu pone dei problemi rilevanti, in quanto le bucce dei suoi acini sono molto spesse e piuttosto amare, ma proteggono il frutto dalle frequenti piogge primaverili. Il mosto ha un’elevata acidità naturale ma un contenuto zuccherino molto basso, tale da non portare i suoi vini ad un tenore alcolico naturale superiore al 10% vol. La sua principale zona di coltivazione è l’area di Yamanashi sulle pendici del Monte Fuji.
Tradizionalmente, il Koshu viene allevato su pergole, anche se i vigneti più moderni sono tutti a spalliera. I vini del Koshu sono noti per la loro leggerezza, la mineralità e i sapori fruttati di pesca bianca e agrumi. Tradizionalmente venivano prodotti soprattutto vini dolci, ma al giorno d’oggi si punta più su vini secchi, anche frizzanti, utilizzando sistemi come la fermentazione sur lie, che garantisce ai vini maggiore struttura ed intensità olfattiva.